Segreteria provinciale Firenze PRC-SE
Giovani Comunistə provinciale Firenze
Oggi sulla stampa sono uscite le intenzioni della regione toscana di modificare il percorso della nuova tranvia T2, che collegherebbe Sesto Fiorentino con Peretola, togliendo però le fermate che dovrebbero passare all’interno del campus universitario di Sesto Fiorentino, a detta loro per diminuire i tempi di percorrenza. Dopo venti anni dall’inaugurazione del polo scientifico, ancora non si è in grado di garantire un collegamento efficiente per un complesso che tiene insieme non solo strutture dell’università di ricerca, innovazione e formazione, ma anche enti privati.
Questo luogo è da sempre letteralmente una terra di nessuno che vede scarsa attenzione da parte delle istituzioni su più fronti: oltre a quello del collegamento viario si sono aggiunte nel tempo sia il rilancio della nuova pista aeroportuale, che va a minare le attività di ricerca e sviluppo che si svolgono attualmente, sia la scarsa attenzione a rendere questo luogo vivibile, attraverso servizi, sia per studentə che per lavoratorə.
La gestione disastrosa della pandemia da parte dell’Università degli Studi di Firenze aggrava una situazione che già prima presentava mancanze su tutti questi aspetti. La carenza di spazi e di politiche che favoriscano l’accessibilità ai luoghi tenendo conto delle norme anti-COVID vede aumentare il tasso di abbandono degli studi e di frequentazione dei plessi. In particolare per l’utenza studentesca, ma anche per l’utenza universitaria tutta, nessuno è stato in grado di prendersi delle responsabilità per mettere a disposizione degli spazi adeguati per non lasciare le persone fuori dagli edifici tra una lezione e l’altra o durante l’ora di pranzo, specialmente ora che inizia la stagione invernale e delle piogge.
Non c’è bisogno di essere comunistə per rendersi conto delle scelte miopi di questa dirigenza politica e amministrativa, che non ha mai colto davvero le potenzialità di centri di eccellenza a livello internazionale come questo, e che non è mai stata in grado di valutare gli spazi di crescita sia culturale che economica che potrebbero offrire alla città.
La notizia di oggi è l’ennesima riprova di quello di cui studentə e lavoratorə del polo scientifico lamentano da anni: lo stato di abbandono completo di questo luogo.