MANIFESTAZIONE / PRESIDIO ANTIMILITARISTA
per la conversione produttiva della Leonardo da: fabbrica di armi di morte a fabbrica di beni di vita .
ore 16 via delle officine Galileo
Campi Bisenzio
Il panorama bellico mondiale, con i conflitti in Ucraina, paesi africani, lo sterminio della popolazione civile palestinese, le sedicenti missioni di pace, vede un crescendo di morti e feriti, di distruzione di edifici, infrastrutture, ambienti naturali e agricoli; L’Italia è entrata in guerra, senza dichiararlo; il Governo ed il Parlamento italiani hanno assunto impegni di fornitura di armi e assistenza tecnico-militare a due paesi belligeranti (Ucraina e Israele).
L’industria bellica italiana (Leonardo e affiliate), con il patrocinio del ministero della difesa, ha incrementato produzioni e ricerca di sempre nuovi strumenti di morte.
Lo stato italiano continua ad aumentare il suo investimento nel militare (come da indicazioni NATO) sottraendo risorse ai servizi essenziali (sanità, scuola, trasporto pubblico, enti locali, etc.).
Ad una narrazione ufficiale infiorettata di “grandi successi”, recitata fino alla noia, da ogni trasmissione televisiva, si affianca una “gran cassa” ideologica di militarizzazione della società, con la propaganda delle forze armate direttamente nelle scuole, l’aumento degli effettivi militari e dei loro stipendi
e la volontà del ministero della difesa (sic) italiano di istituire un corpo militare di 40.000 riservisti, giovani donne e uomini, che affianchino all’occorrenza i militari di professione come carne da cannone.
Siamo sempre più succubi di esigenze non nostre, ma pagate con i nostri soldi, come il progetto di nuovo comando operativo NATO per l’Europa Meridionale nella caserma Predieri a Rovezzano (Fi) e le basi militari di Coltano e Camp Derby (Pi) , o interventi diretti con uomini e mezzi, nelle cosiddette missioni di interposizione (Libano) e sicurezza navale (Mar Rosso-Canale di Suez).
PER RIPUDIARE LA GUERRA OCCORRE: RIPUDIARE GLI ESERCITI, TOGLIERE RISORSE PUBBLICHE ALLE FORZE ARMATE ED ALLE FABBRICHE DI MORTE, PROMUOVERE LE SCELTE INDIVIDUALI E COLLETTIVE DI RENITENZA ALLA LEVA, DISERTARE OGNI STRUTTURA MILITARE GERARCHICA, OCCORRE OBIETTARE A RUOLI DI STERMINIO FRA UMANI , DI DISTRUZIONE DI BENI ARTIFICIALI E NATURALI; OCCORRE
VALORIZZARE L’ETICA DI OGNI SOCIETÀ DI CITTADINI PENSANTI E SOLIDALI, COSTRUIRE INIZIATIVE DI BOICOTTAGGIO COMMERCIALE VERSO STATI IN GUERRA.
La manifestazione antimilitarista testimonierà la volontà di iniziare una riflessione sulla conversione produttiva delle fabbriche di armi e di non farsi coinvolgere in guerre volute da stati nazionalisti ad economia capitalista e dalle loro alleanze armate.
Assemblea Antimilitarista Toscana