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ALLE ELEZIONI COMUNALI DI BARBERINO DI MUGELLO RIFONDAZIONE COMUNISTA SOSTIENE ORA! BARBERINO
l’8 e il 9 giugno si voterà anche a Barberino di Mugello, dove il Circolo Mugello Ovest di Rifondazione è attivo da anni all’interno della lista civica ORA! Barberino.
In sostegno alla candidatura a Sindaca di Paola Nardi, il circolo esprime tre compagni nella lista elettorale: Giulio Cecchi, 23 anni, segretario del Circolo, Enrico Carpini, 39 anni, consigliere uscente e Mauro Gori, 60 anni.
Per approfondimenti sul programma, la campagna elettorale ed i candidati Paola Nardi candidata SINDACA – Ora! Barberino (orabarberino.it)
Non è una cena di gala!
Ma ci divertiamo anche di più!
Lunedì 27 maggio alle ore 19:30 appuntamento al Circolo di Castello (via Reginaldo Giuliani 374) per una bella cena in compagnia.
Un’occasione per stare insieme, conoscersi, ridere e brindare al bellissimo percorso che stiamo facendo, grazie al supporto di tutte e tutti coloro che ci seguono.
Per la cena (antipasto, primo e secondo, acqua e vino con opzione vegetariana da specificare nella prenotazione) è richiesto un contributo a partire da 20 euro.
Il ricavato andrà a sostenere la campagna elettorale di Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale.
Prenotazioni entro domenica 26 maggio tramite messaggio (SMS, WhatsApp e Telegram) a 3351239210 oppure scrivere a spc@firenze2024.it
Spargiamo la voce!
Da Radio Onda Rossa: testimonianza di Saif, rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria.
(da non credere….. (NdR))
Seif Bensouibat cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal 6/12/2013, educatore da anni del liceo francese di Roma Chateaubriand, laico, incensurato e privo di carichi pendenti, scioccato per le immagini provenienti da Gaza, nel gennaio scorso scriveva alcuni post rabbiosi, carichi di risentimento per la potenza coloniale israeliana e nei confronti dei suoi alleati paesi occidentali.
Post pubblicati su un profilo chiuso di instagram.
In conseguenza di tali esternazioni giunte a conoscenza dell’istituto francese e prontamente da questo comunicate alla Digos veniva dapprima sottoposto a perquisizione domiciliare alla ricerca di armi ed esplosivi e a distanza di pochi giorni convocato in Questura e informato dell’avvio a suo carico di una indagine penale e del procedimento di revoca dello status di rifugiato con relativa convocazione innanzi alla Commissione Territoriale per l’1 febbraio.
Licenziato dal liceo francese sempre a causa dei medesimi post, rimane senza soldi e con l’obbligo di dimora. Ieri, 16 maggio, facevano ingresso nella sua abitazione numerosi agenti di polizia per notificargli il provvedimento di revoca dello status di rifugiato e la sua espulsione dal territorio nazionale perché ritenuto persona pericolosa per la sicurezza dello stato italiano. Durante la serata è stato rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria. Domani, sabato 18 maggio è prevista l’udienza per la conferma del decreto d’espulsione.
nel primo audio gli aggiornamenti sulla situazione di Seif insieme ad una compagna della Lima, il secondo è una telefonata che Seif stesso ha potuto fare alla radio dando la sua testimonianza.
Domenica 19 maggio alle ore 16 presidio davanti al CPR di Ponte Galeria “Libertà per Seif e per tutte le persone recluse nei centri di espulsione” (si consigliano mezzi propri visto lo sciopero).
Sul sito di Radio Onda Rossa potete ascoltare la telefonata di Saif.
Elezioni Amministrative 2024, Figline V.no. MARCO POMPEO: candidato SINDACO della lista PCI-PRC-PaP – La lista da votare
Marco Pompeo ex Operaio metalmeccanico (Firenze 03/05/1964)
FABRIZIO MICHELINO Pratola Serra (AV) 23/09/1952 Architetto ex docente ISIS VASARI
RAFFAELLI ERICA Figline Valdarno (FI) 27/09/1977 Operaia Dolce e Gabbana
BADII GIACOMO Figline Valdarno (FI) 08/01/1979 Ingegnere
BARTOLONI SARA Firenze (FI) 14/07/1969 Manutentore RFI
CEROTI SIMONE Firenze (FI) 18/06/1966 Grafico
CUTRONA ROSARIO Mirabella (CT) 19/10/1961 Dipendente ISIS VASARI
DEL CONTE MASSIMO Firenze (FI) 13/08/1957 Ex operaio FS
DEL SARTO GIULIA Fiesole (FI) 17/01/1986 Mediatore linguistico culturale
DOMMI ANTONELLA Firenze (FI) 12/09/1961 Dipendente ATA scuola
FONTANELLI VALENTINA Firenze (FI) 15/09/1975 Op. socio sanitaria Ospedale Serristori
OTTAVIANO MAURO Chieti (CH) 27/10/1955 Libero professionista
SORAGGI ROBERTO Barga (LU) 25/11/1957 Op. socio sanitario Ospedale Careggi
SOTTILI CORSO Firenze (FI) 01/07/1976 Artigiano
SPOLVERINI ANDREA Firenze (FI) 29/04/1951 Perito meccanico ex dipendente ASL
I candidati della coalizione
Acerbo (PTD): Verdi tedeschi peggio di Meloni.
Propongono no fly zone NATO in Ucraina e si astengono su Palestina
Pubblicato sul Sito Nazionale 11 mag 2024
Oggi alcuni parlamentari tedeschi del centrodestra e dei Verdi hanno lanciato la proposta di una sorta di no fly zone NATO in Ucraina. L’alleanza atlantica dovrebbe garantire la difesa aerea di una fascia occidentale per consentire all’Ucraina di concentrarsi sul fronte. Si tratta di un’altra proposta folle e pericolosissima in direzione del coinvolgimento diretto della NATO nella guerra già avanzata dalla Polonia. Non amo le polemiche a sinistra ma invito i Verdi italiani che fanno parte dei Verdi Europei e in quel gruppo andranno di assumere pubblicamente una posizione contraria.
Leggo l’amico Bonelli che critica giustamente Giorgia Meloni per l’astensione all’Onu su Palestina. Però debbo fargli notare che la Germania, con la ministra degli esteri e leader dei Verdi Annalisa Baerbock, ha votato come l’Italia. A essere onesti i Verdi in Germania sono il partito più scatenato contro le proteste e la solidarietà con il popolo palestinese. In Italia finora non è stato ancora impedito a oratori in convegni sulla Palestina di entrare nel paese e persino di collegarsi via zoom. E’ quello che è successo in Germania a Yanis Varoufakis e al rettore dell’Università di Glasgow. In Italia non c’è stato ancora nessun episodio di irruzione della polizia in un convegno sulla Palestina per impedirne lo svolgimento. In Germania non c’è la destra al governo ma socialdemocratici e verdi che sono, tra l’altro, i guerrafondai più accaniti.
Il settimanale Spiegel ha dedicato la copertina alla mutazione dei Verdi in partito filoisraeliano e sulle posizioni più oltranziste della NATO. Risultano deboli e poco credibili le critiche a Meloni se i Verdi europei fanno peggio di lei. Ho il legittimo sospetto che AVS abbia rifiutato fin dall’inizio ogni ipotesi di convergenza in una lista unitaria contro la guerra per non disturbare i Verdi Europei.
Avrei preferito una larga unità contro la guerra e il genocidio a Gaza ma almeno che ci sia chiarezza su questioni fondamentali.
Maurizio Acerbo, segretario del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, candidato di Pace Terra Dignità
La macchia d'olio si espande......
Venerdi 24 maggio 2024 Presidio Antimilitarista alla Leonardo!
MANIFESTAZIONE / PRESIDIO ANTIMILITARISTA
per la conversione produttiva della Leonardo da: fabbrica di armi di morte a fabbrica di beni di vita .
ore 16 via delle officine Galileo
Campi Bisenzio
Il panorama bellico mondiale, con i conflitti in Ucraina, paesi africani, lo sterminio della popolazione civile palestinese, le sedicenti missioni di pace, vede un crescendo di morti e feriti, di distruzione di edifici, infrastrutture, ambienti naturali e agricoli; L’Italia è entrata in guerra, senza dichiararlo; il Governo ed il Parlamento italiani hanno assunto impegni di fornitura di armi e assistenza tecnico-militare a due paesi belligeranti (Ucraina e Israele).
L’industria bellica italiana (Leonardo e affiliate), con il patrocinio del ministero della difesa, ha incrementato produzioni e ricerca di sempre nuovi strumenti di morte.
Lo stato italiano continua ad aumentare il suo investimento nel militare (come da indicazioni NATO) sottraendo risorse ai servizi essenziali (sanità, scuola, trasporto pubblico, enti locali, etc.).
Ad una narrazione ufficiale infiorettata di “grandi successi”, recitata fino alla noia, da ogni trasmissione televisiva, si affianca una “gran cassa” ideologica di militarizzazione della società, con la propaganda delle forze armate direttamente nelle scuole, l’aumento degli effettivi militari e dei loro stipendi
e la volontà del ministero della difesa (sic) italiano di istituire un corpo militare di 40.000 riservisti, giovani donne e uomini, che affianchino all’occorrenza i militari di professione come carne da cannone.
Siamo sempre più succubi di esigenze non nostre, ma pagate con i nostri soldi, come il progetto di nuovo comando operativo NATO per l’Europa Meridionale nella caserma Predieri a Rovezzano (Fi) e le basi militari di Coltano e Camp Derby (Pi) , o interventi diretti con uomini e mezzi, nelle cosiddette missioni di interposizione (Libano) e sicurezza navale (Mar Rosso-Canale di Suez).
PER RIPUDIARE LA GUERRA OCCORRE: RIPUDIARE GLI ESERCITI, TOGLIERE RISORSE PUBBLICHE ALLE FORZE ARMATE ED ALLE FABBRICHE DI MORTE, PROMUOVERE LE SCELTE INDIVIDUALI E COLLETTIVE DI RENITENZA ALLA LEVA, DISERTARE OGNI STRUTTURA MILITARE GERARCHICA, OCCORRE OBIETTARE A RUOLI DI STERMINIO FRA UMANI , DI DISTRUZIONE DI BENI ARTIFICIALI E NATURALI; OCCORRE
VALORIZZARE L’ETICA DI OGNI SOCIETÀ DI CITTADINI PENSANTI E SOLIDALI, COSTRUIRE INIZIATIVE DI BOICOTTAGGIO COMMERCIALE VERSO STATI IN GUERRA.
La manifestazione antimilitarista testimonierà la volontà di iniziare una riflessione sulla conversione produttiva delle fabbriche di armi e di non farsi coinvolgere in guerre volute da stati nazionalisti ad economia capitalista e dalle loro alleanze armate.
Assemblea Antimilitarista Toscana
In memoria di Giovanna Marini ( articolo tratto da Il Manifesto).
Giovanna Marini, una vita cantata. Voce «madre» e di ricerca del movimento popolare.
La scomparsa dell’artista romana. Dalla storia del nostro Paese al recupero di Storia e tradizioni. I treni per Reggio Calabria», il Folkstudio, gli incontri con Pasolini, Leydi, Daffini, Della Mea
Giovanna Marini, una vita cantata. Voce «madre» e di ricerca del movimento popolare.
Articolo di Gianfranco Capitta.
Si è spenta l’altro ieri sera, all’ospedale di Frascati dove era ricoverata da qualche giorno, Giovanna Marini. Aveva 87 anni, e già definirla sinteticamente è un problema, madre e fonte ispiratrice di voci, canzoni, tradizioni e melodie, che affondavano nelle migliori tradizioni, e che lei per tutta la vita ha salvato, raccolto, riscrittto, reinventato con assoluta dedizione. Anche se la sua era stata una formazione classica, all’Accadema di Santa Cecilia: famiglia borghese, un fratello gesuita a cui era molto legata per l’apertura di lui, e un inizio clamoroso, dopo un lungo soggiorno negli Stati uniti, che mise in musica al ritorno con un ancora oggi esplosivo Vi racconto l’America.
Dopo quel soggiorno, tornata in Italia, fu attratta dalla musica e dalle canzoni che qui erano patrimonio e tradizione delle «classi subalterne». Si avvicinò così a quel gruppo di artisti e intellettuali che si raccoglievano attorno alle indagini di Ernesto De Martino (che lei fece appena in tempo a conoscere) e scoprì nuovi mondi, dal canto delle mondine a quello che era il patrimonio vocale delle «classi subalterne». A metà degli anni 60 si trovò così a Spoleto, al Festival dei due mondi, a cantare con un gruppo di altre voci straordinarie, le canzoni dei lavoratori e della loro storia. Ma quello spettacolo Bella ciao scatenò l’inferno: parapiglia, contestazioni e fischi dalla platea, militanza fisica degli artisti sul palco che continuavano a cantare le canzoni delle mondine e dei minatori. Con la regia e l’iniziativa di Dario Fo, Giovanna Marini a fianco, tra gli altri e le altre, a Giovanna Daffini, che mondina era stata davvero, a rivendicare con Ivan della Mea, Sandra Mantovani (e tutto quello che poi sarebbe stato «il nuovo canzoniere italiano») la forza culturale e politica di quelle canzoni. Una eredità che Giovanna Marini si è portata dietro tutta la vita, facendo di quel patrimonio di canti e suoni un «bene comune» per le generazioni future, per le quali sdoganava un valore, che è andata negli anni approfondendo e ampliando attraverso viaggi, seminari e rielaborazioni per i quali sarebbe stata poi chiamata anche ad insegnare nelle università parigine. Era la vigilia del ’68, e quel patrimonio divenne bagaglio comune e linguaggio riconoscibile di una trasformazione politica che suonava davvero epocale.
FORMATASI in quel decennio con intellettuali come Cesare Bermani, Gianni Bosio, Roberto Leydi, Diego Carpitella, e quindi Ivan della Mea, si affiancò nell’avanguardia politica con artisti come Paolo Pietrangeli (cantore sessantottino di Valle Giulia) passando dai piccoli spazi come la Ringhiera, sempre a Trastevere, ma nel tempio della musica nuova che era il Folkstudio di Cesaroni. Le sue ballate diventavano dischi (quelli mitici «del Sole»), ma la realtà delle lotte e della protesta diventavano capolavori di uso comune. Ancora oggi I treni per Reggio Calabria resta grazie a lei la testimonianza più viva, nei primi anni 70, del viaggio traumatico di una manifestazione sindacale di grande respiro nel profondo sud calabrese, dominio allora della destra eversiva di Ciccio Franco. Un brano ripreso nel disco in coppia con Francesco De Gregori (Il fischio del vapore, 2002) che la portò addirittura in hit parade.
Appare oggi impressionante come quella ragazza di buona famiglia possa aver dato voce ai movimenti popolari più forti e generosi della storia recente del nostro paese. Fondò con un gruppo di musicisti a lei vicini la Scuola di musica Popolare del Testaccio (tuttora funzionante) all’interno del vecchio Mattatoio, educò una nuova generazione di cantanti e artiste che si esibivano a fianco a lei, rimanendo sempre in prima fila su ogni fronte, sociale come musicale.
È stata insomma la voce (e la «madre» di ogni altra voce) che abbia cantato le trasformazioni, e ogni altro processo, di questo paese, da quelli andati a buon fine a quelli generosamente repressi da ogni autorità. Le sue canzoni, e ballate e variazioni, sono quelle che per le generazioni future potranno essere fonte di informazione e formazione, con il ritmo, il suo, attento al nuovo della ricerca musicale, ma sempre in grado di comunicare in profondità, che fossero trasformazioni epocali come variazioni di cultura e costume.
Le musiche per Le Troiane di Salmon e per il furore poetico di Delbono
È SEMPRE stata attenta Giovanna a quanto succedeva intorno: un esempio per tutti il suo rapporto con Pier Paolo Pasolini. Conosciuto una sera a cena a casa di Laura Betti (personaggio grandioso anch’essa, notoriamente tosta verso chiunque, ma sempre pronta a riconoscere, rispettare e favorire la grandezza di Giovanna) si stabilì tra loro un grande feeling, con la possibilità di future collaborazioni, stroncate presto dall’assassinio poco tempo dopo del poeta, che da allora è stato per Giovanna oggetto di ispirazione e riflessione musicale, protagonista di alcune strepitose creazioni che ne restano tuttora bellissima e dolorosa testimonianza. Una per tutte, la messa in musica dei Turcs tal Friul alla Biennale di Venezia negli anni 90. Dove il ricordo più tenero e commovente, al di là dello spettacolo, molto bello e inquietante, è quello personale di Giovanna che asciuga con degli stracci le sedie della platea all’aperto, prima dell’inizio dllo spettacolo e dell’ingresso del pubblico, perché un tremendo temporale aveva letteralmente allagato palcoscenico e platea….
E NON SI POSSONO dimenticare gli altri suoi interventi, emozionanti e decisivi, per altri spettacoli teatrali che hanno fatto storia: le musiche ad esempio per Le Troiane di Thierry Salmon cantate in greco antico, o per il furore poetico di Pippo Delbono sempre a Gibellina, o ancora per il racconto della prigionia di Oscar Wilde che lei recitava con Umberto Orsini.
E ci sono poi alcune testimonianze di Giovanna Marini impressionanti, per aver dato davvero ritmo e senso a passaggi in qualche modo epocali. Si può vedere anche su YouTube la sua performance in morte di Bruno Trentin, uno dei maggiori sindacalisti della nostra storia recente, che l’aveva espresso come desiderio. Quelle tre canzoni da lui particolarmente amate che lo hanno salutato per l’ultima volta in pubblico, da lei cantate e suonate su Corso Italia (una ballata francese della Comune di Parigi, We shall overcome inno del 68 americano, Bella ciao che faceva canticchiare attorno a lei la dirigenza del vecchio Pci, e perfino Romano Prodi). Anche per questo è un peccato che proprio a lei vengano ora precluse celebrazioni pubbliche dalla scelta della famiglia di esequie rigorosamente private. Ma ricordarla, nel cuore e nell’orecchio, sarà per ogni suo ammiratore sempre struggente.
Elenco dei candidati che voteremo nella lista Pace Terra Dignità nella circoscrizione Italia Centro.
I candidati di Alleanza Pace terra e dignità (Michele Santoro) nella circoscrizione Centrale alle europee
Michele Santoro
Benedetta Sabene
Raniero Luigi La Valle
Fabio Alberti
Ginevra Bompiani
Giulia Ciafrei
Angelica Gatti
Ali Khalil detto Ali Rashid
Marta Grand
Roberto Mancini
Elena Mazzoni
Tiziano Rea
Rita Scapinelli
Vauro Senesi detto Vauro
Roberta Sforza