Quella che segue è la lista dei Candidati per le Amministrative 2024 nella lista Alternativa Comune Pontassieve, della quale fa parte il nostro Partito. Per la conoscenza del dettagliatissimo programma si rimanda il lettore al sito
Questo crimine è un messaggio per ogni individuo in questo mondo sulla propria responsabilità personale nell’affrontare un’escalation senza precedenti di brutalità, criminalità e terrorismo che minaccia ogni significato dei valori umani e scatena il completo dominio della ferocia su questo mondo.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha affermato che l’esercito di occupazione ha commesso uno dei massacri più atroci della storia umana, bombardando le tende affollate di sfollati a Rafah, che avevano montato le loro tende accanto a uno dei centri dell’UNRWA, cercando di ripararsi dalle guerra di genocidio in corso.
Il Fronte ha confermato che questo crimine è il risultato della copertura americana che Joseph Biden, criminale di guerra e architetto del genocidio, ha assicurato di fornire all’esercito di occupazione e al suo governo, e del suo continuo sostegno allo sterminio del nostro popolo e della sua piena collaborazione in tutte le questioni. crimini di guerra.
Il Fronte Popolare ha invitato tutti coloro che si lasciano ingannare dalla possibilità che l’occupazione ascolti gli appelli e le condanne internazionali ad abbandonare queste illusioni e menzogne, che il nostro popolo paga con il sangue versato ogni ora. Tutte queste decisioni non hanno senso a meno che i criminali di guerra dell’entità sionista non vengano puniti e non vengano prese misure dirette per assediare l’occupazione e sostenere il nostro popolo nello scontro.
Il Fronte ha chiarito nella sua dichiarazione:
Il crimine dell’occupazione esprime la sua decisione di violare deliberatamente tutte le leggi e i trattati e di contestare direttamente le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia emesse il 24 maggio 2024, quando gli aerei dell’occupazione hanno bombardato l’area con bombe americane, che l’occupante ha classificato e annunciato come zona sicura nel nord-ovest della città di Rafah, costringendo gli sfollati a spostarsi e ad affollarsi lì. Questa zona è piena di centinaia di migliaia di sfollati che hanno cercato di salvare se stessi e i loro figli dai massacri commessi dall’occupazione in tutte le zone della Striscia e si sono rifugiati in questa zona, che attualmente ospita decine di istituzioni internazionali.
Il crimine rappresenta una chiara insistenza nel commettere un crimine di guerra e un crimine di genocidio annunciato. L’occupazione si è assicurata che tutte le specifiche legali relative ai crimini di guerra e al genocidio si applicassero ad essa, il che invalida le sue bugie, i suoi inganni e le bugie dei suoi alleati e di chiunque cerchi di coprire i suoi crimini di guerra.
L’amministrazione americana, che ha fornito all’occupante le bombe e gli aerei utilizzati per commettere questo massacro e altri, è il partner principale e la parte accusata che deve essere processata per tutti i crimini di guerra e i genocidi commessi dall’occupazione, in particolare Joseph Biden e i membri della sua amministrazione. La responsabilità di attuare le decisioni della Corte internazionale di giustizia e della Corte penale internazionale ricade su ogni stato del mondo. Ogni individuo nel nostro mondo ha anche la responsabilità personale di lavorare per fermare i crimini di genocidio.
Ciò che è stato emesso dalla Corte Internazionale di Giustizia e dalla Corte Penale Internazionale non è più affatto sufficiente. Chiediamo alle parti interessate e ai paesi amici di presentare denunce chiare e dirette contro il governo degli Stati Uniti e il suo presidente come partner nei crimini di guerra contro il nostro popolo.
La resistenza palestinese, di fronte a questa brutale insistenza nello sterminio del nostro popolo, è obbligata a continuare e ad intensificare la sua difesa dell’esistenza del popolo palestinese, con tutti i mezzi e le forme di lotta contro i criminali genocidi.
L’esercito di occupazione sceglie di bombardare i raduni di sfollati e le loro tende con tonnellate di bombe incendiarie: se questo non scuote il mondo intero e non spinge ogni persona in piazza per protestare, rabbia e intifada contro l’entità sionista, allora questo non può che significare un clamoroso collasso dell’umanità nel suo insieme.
Chiediamo alla nazione araba, in nome del sangue puro e versato degli innocenti, dei corpi bruciati dei suoi figli e delle loro anime sofferenti nella salda Gaza, di sollevarsi e smettere di restare inattiva. Non c’è significato per l’arabismo se non è nell’unità di preoccupazione e destino, e nel rifiuto e nell’esplosione di rabbia di fronte a questi crimini e ai loro autori e sostenitori.
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Dipartimento centrale dei media 26 maggio 2024
l’8 e il 9 giugno si voterà anche a Barberino di Mugello, dove il Circolo Mugello Ovest di Rifondazione è attivo da anni all’interno della lista civica ORA! Barberino. In sostegno alla candidatura a Sindaca di Paola Nardi, il circolo esprime tre compagni nella lista elettorale: Giulio Cecchi, 23 anni, segretario del Circolo, Enrico Carpini, 39 anni, consigliere uscente e Mauro Gori, 60 anni. Per approfondimenti sul programma, la campagna elettorale ed i candidatiPaola Nardi candidata SINDACA – Ora! Barberino (orabarberino.it)
Lunedì 27 maggio alle ore 19:30 appuntamento al Circolo di Castello (via Reginaldo Giuliani 374) per una bella cena in compagnia.
Un’occasione per stare insieme, conoscersi, ridere e brindare al bellissimo percorso che stiamo facendo, grazie al supporto di tutte e tutti coloro che ci seguono.
Per la cena (antipasto, primo e secondo, acqua e vino con opzione vegetariana da specificare nella prenotazione) è richiesto un contributo a partire da 20 euro. Il ricavato andrà a sostenere la campagna elettorale di Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale.
Prenotazioni entro domenica 26 maggio tramite messaggio (SMS, WhatsApp e Telegram) a 3351239210 oppure scrivere a spc@firenze2024.it
Seif Bensouibat cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal 6/12/2013, educatore da anni del liceo francese di Roma Chateaubriand, laico, incensurato e privo di carichi pendenti, scioccato per le immagini provenienti da Gaza, nel gennaio scorso scriveva alcuni post rabbiosi, carichi di risentimento per la potenza coloniale israeliana e nei confronti dei suoi alleati paesi occidentali. Post pubblicati su un profilo chiuso di instagram. In conseguenza di tali esternazioni giunte a conoscenza dell’istituto francese e prontamente da questo comunicate alla Digos veniva dapprima sottoposto a perquisizione domiciliare alla ricerca di armi ed esplosivi e a distanza di pochi giorni convocato in Questura e informato dell’avvio a suo carico di una indagine penale e del procedimento di revoca dello status di rifugiato con relativa convocazione innanzi alla Commissione Territoriale per l’1 febbraio. Licenziato dal liceo francese sempre a causa dei medesimi post, rimane senza soldi e con l’obbligo di dimora. Ieri, 16 maggio, facevano ingresso nella sua abitazione numerosi agenti di polizia per notificargli il provvedimento di revoca dello status di rifugiato e la sua espulsione dal territorio nazionale perché ritenuto persona pericolosa per la sicurezza dello stato italiano. Durante la serata è stato rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria. Domani, sabato 18 maggio è prevista l’udienza per la conferma del decreto d’espulsione.
nel primo audio gli aggiornamenti sulla situazione di Seif insieme ad una compagna della Lima, il secondo è una telefonata che Seif stesso ha potuto fare alla radio dando la sua testimonianza.
Domenica 19 maggio alle ore 16 presidio davanti al CPR di Ponte Galeria “Libertà per Seif e per tutte le persone recluse nei centri di espulsione” (si consigliano mezzi propri visto lo sciopero).
Sul sito di Radio Onda Rossa potete ascoltare la telefonata di Saif.
Propongono no fly zone NATO in Ucraina e si astengono su Palestina Pubblicato sul Sito Nazionale 11 mag 2024
Oggi alcuni parlamentari tedeschi del centrodestra e dei Verdi hanno lanciato la proposta di una sorta di no fly zone NATO in Ucraina. L’alleanza atlantica dovrebbe garantire la difesa aerea di una fascia occidentale per consentire all’Ucraina di concentrarsi sul fronte. Si tratta di un’altra proposta folle e pericolosissima in direzione del coinvolgimento diretto della NATO nella guerra già avanzata dalla Polonia. Non amo le polemiche a sinistra ma invito i Verdi italiani che fanno parte dei Verdi Europei e in quel gruppo andranno di assumere pubblicamente una posizione contraria. Leggo l’amico Bonelli che critica giustamente Giorgia Meloni per l’astensione all’Onu su Palestina. Però debbo fargli notare che la Germania, con la ministra degli esteri e leader dei Verdi Annalisa Baerbock, ha votato come l’Italia. A essere onesti i Verdi in Germania sono il partito più scatenato contro le proteste e la solidarietà con il popolo palestinese. In Italia finora non è stato ancora impedito a oratori in convegni sulla Palestina di entrare nel paese e persino di collegarsi via zoom. E’ quello che è successo in Germania a Yanis Varoufakis e al rettore dell’Università di Glasgow. In Italia non c’è stato ancora nessun episodio di irruzione della polizia in un convegno sulla Palestina per impedirne lo svolgimento. In Germania non c’è la destra al governo ma socialdemocratici e verdi che sono, tra l’altro, i guerrafondai più accaniti. Il settimanale Spiegel ha dedicato la copertina alla mutazione dei Verdi in partito filoisraeliano e sulle posizioni più oltranziste della NATO. Risultano deboli e poco credibili le critiche a Meloni se i Verdi europei fanno peggio di lei. Ho il legittimo sospetto che AVS abbia rifiutato fin dall’inizio ogni ipotesi di convergenza in una lista unitaria contro la guerra per non disturbare i Verdi Europei. Avrei preferito una larga unità contro la guerra e il genocidio a Gaza ma almeno che ci sia chiarezza su questioni fondamentali.
Maurizio Acerbo, segretario del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, candidato di Pace Terra Dignità
MANIFESTAZIONE / PRESIDIO ANTIMILITARISTA per la conversione produttiva della Leonardo da: fabbrica di armi di morte a fabbrica di beni di vita . ore 16 via delle officine Galileo Campi Bisenzio Il panorama bellico mondiale, con i conflitti in Ucraina, paesi africani, lo sterminio della popolazione civile palestinese, le sedicenti missioni di pace, vede un crescendo di morti e feriti, di distruzione di edifici, infrastrutture, ambienti naturali e agricoli; L’Italia è entrata in guerra, senza dichiararlo; il Governo ed il Parlamento italiani hanno assunto impegni di fornitura di armi e assistenza tecnico-militare a due paesi belligeranti (Ucraina e Israele). L’industria bellica italiana (Leonardo e affiliate), con il patrocinio del ministero della difesa, ha incrementato produzioni e ricerca di sempre nuovi strumenti di morte. Lo stato italiano continua ad aumentare il suo investimento nel militare (come da indicazioni NATO) sottraendo risorse ai servizi essenziali (sanità, scuola, trasporto pubblico, enti locali, etc.). Ad una narrazione ufficiale infiorettata di “grandi successi”, recitata fino alla noia, da ogni trasmissione televisiva, si affianca una “gran cassa” ideologica di militarizzazione della società, con la propaganda delle forze armate direttamente nelle scuole, l’aumento degli effettivi militari e dei loro stipendi e la volontà del ministero della difesa (sic) italiano di istituire un corpo militare di 40.000 riservisti, giovani donne e uomini, che affianchino all’occorrenza i militari di professione come carne da cannone. Siamo sempre più succubi di esigenze non nostre, ma pagate con i nostri soldi, come il progetto di nuovo comando operativo NATO per l’Europa Meridionale nella caserma Predieri a Rovezzano (Fi) e le basi militari di Coltano e Camp Derby (Pi) , o interventi diretti con uomini e mezzi, nelle cosiddette missioni di interposizione (Libano) e sicurezza navale (Mar Rosso-Canale di Suez). PER RIPUDIARE LA GUERRA OCCORRE: RIPUDIARE GLI ESERCITI, TOGLIERE RISORSE PUBBLICHE ALLE FORZE ARMATE ED ALLE FABBRICHE DI MORTE, PROMUOVERE LE SCELTE INDIVIDUALI E COLLETTIVE DI RENITENZA ALLA LEVA, DISERTARE OGNI STRUTTURA MILITARE GERARCHICA, OCCORRE OBIETTARE A RUOLI DI STERMINIO FRA UMANI , DI DISTRUZIONE DI BENI ARTIFICIALI E NATURALI; OCCORRE VALORIZZARE L’ETICA DI OGNI SOCIETÀ DI CITTADINI PENSANTI E SOLIDALI, COSTRUIRE INIZIATIVE DI BOICOTTAGGIO COMMERCIALE VERSO STATI IN GUERRA. La manifestazione antimilitarista testimonierà la volontà di iniziare una riflessione sulla conversione produttiva delle fabbriche di armi e di non farsi coinvolgere in guerre volute da stati nazionalisti ad economia capitalista e dalle loro alleanze armate. Assemblea Antimilitarista Toscana
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