Martedì 15 ottobre 2024, alle 21:00, al Circolo ARCI San Niccolò (via San Niccolò 33, Firenze), quinta assemblea cittadina aperta di Sinistra Progetto Comune.
Sabato 12 Ottobre @ Brillante Nuovo Teatro Lippi (via P. Fanfani 16)
Sappiamo che ci sono tanti modi per fare politica (perché tutto è politica!) ed è per questo che, passati 100 giorni dall’inizio della nuova consiliatura, vogliamo ritrovarci come Sinistra Progetto Comune per stare insieme, a goderci lo spettacolo di Ava Hangar.
Un’occasione per offrire alla città lo spettacolo di un’artista fiorentina e rivedersi all’inizio di questo autunno, all’insegna dell’impegno fuori e dentro le istituzioni.
🎟 TENDER | Spartito Dissonante per una Drag Queen Ore 21:30 – All’ingresso del teatro sarà possibile lasciare un’offerta libera. Richiesta registrazione su Eventbrite 👇 https://shorturl.at/eig3h
🍕 CENA | GiroPizza alla Pizzeria del Circolo ARCI Lippi Ore 19:30. Prezzo 10 euro (bevande escluse) Prenotazioni al 3289387241
Quella che segue è una lettera scritta a luglio dalla compagna Tatiana Bertini in relazione alla situazione in sanità: la compagna, dipendente USL, è membro del CPN del Partito.
Decreto liste di attesa: Quale futuro per il Sistema Sanitario? Quanto disposto dal Decreto Liste di attesa recentemente approvato, porta il nostro sistema sanitario verso una ulteriore accelerazione dello sviluppo del privato convenzionato, con il rischio di renderlo sempre più sostitutivo al Sistema Sanitario Pubblico. Analizzando il decreto infatti vediamo che: • Si prevede lavoro aggiuntivo per chi ha già un lavoro, non strutturando i servizi nel tempo con personale adeguato. Si risponde infatti all’emergenza di carenza di prestazioni (e di personale) destinando fondi che potrebbero essere utilizzati per strutturare nel tempo un aumento di offerta (con personale adeguato), all’incremento dell’orario di lavoro di professionisti già assunti; con produttività aggiuntiva, gettoni, straordinari vari (attività oltretutto che vengono detassate e che determineranno così un minore introito per il sostegno dello stato sociale, e di conseguenza, della sanità pubblica). Come garantiremo poi dignità del lavoro e sicurezza delle cure, ricorrendo a continue ore aggiuntive di lavoro? L’addio al tetto di spesa per le assunzioni, previsto per l’anno 2025, avrebbe dovuto essere attuato subito e con risorse adeguate (le risorse ci sono, è volontà politica scegliere dove spenderle), in modo da poter strutturare i servizi e non sprecarle con risposte in grado di affrontare il problema solo dal punto di vista emergenziale. • L’aumento della possibilità di acquistare i servizi dal privato convenzionato, non fa altro che dirottare ulteriori fondi dal pubblico verso il privato, rendendo il pubblico sempre meno competitivo e con meno possibilità di mirare all’eccellenza, anche con l’acquisto di strumentazioni all’avanguardia. Questa strada renderà il privato sempre più sostitutivo nelle prestazioni del sistema pubblico, con il rischio di poter prevedere in un futuro offerta di prestazioni (senza concorrenza del pubblico), al prezzo che vorrà, con le conseguenze che ben possiamo immaginare. Il privato poi spesso, riesce a fare profitti risparmiando sui diritti dei lavoratori e può attuare, sempre per la logica del profitto, una spinta verso un consumismo sanitario di prestazioni, senza garantire il principio di non spreco, di necessità e di appropriatezza delle stesse. Ricordiamo poi come gli operatori sanitari nel privato vi accedono senza concorso, certificazione delle competenze possedute delle quali il pubblico si avvale. • Visto che alle regioni non vengono date risorse aggiuntive per abbattere le liste di attesa, il rischio è che queste si vedranno costrette a tagliare altri servizi per poter acquistare ulteriori prestazioni dal privato convenzionato o per pagare attività in straordinario. In questo modo ci troviamo come sempre, a rispondere all’emergenza con manovre di emergenza, che non strutturano alcun servizio stabile, ma rendono il sistema sanitario pubblico sempre più povero e carente. Il Dlgs 124 del 1998, già prevedeva la possibilità, se l’utente non poteva accedere alla prestazione nei tempi indicati dalla priorità prevista nella richiesta, di vedersi erogare il servizio in intramoenia al solo costo del ticket. Non era meglio iniziare ad applicarlo per prevedere tempi certi di prestazione, invece di dare una ulteriore spinta allo sviluppo della sanità privata? Con tutte le pecche dell’attività erogata in intramoenia (che non rappresenta oggi infatti una libera scelta del cittadino che ha possibilità economica verso la scelta di un professionista, creando comunque divergenze sul diritto alla salute, ma una strada obbligata da percorrere sempre da chi ha possibilità economica, per avere una prestazione vicino al proprio domicilio e in tempi brevi), la stessa comunque aumentava gli introiti delle Aziende Sanitarie Pubbliche. Le scelte che vediamo in politica sanitaria, stanno rendendo il nostro sistema sanitario pubblico sempre più povero, e se non riusciremo ad attuare una controtendenza, rischiamo di veder annullato del tutto il nostro diritto alla salute! 31Luglio2024
🚨 Soldati sionisti sono stati catturati in un’imboscata dalla resistenza libanese e l’imboscata è stata descritta come un “grave incidente di sicurezza” ai confini tra Palestina e Libano.
Secondo Al-Mayadeen, i soldati dell’occupazione hanno tentato di entrare a Odaisseh, ma quando hanno raggiunto il filo spinato, sono caduti in un’imboscata ben pianificata in cui la resistenza ha aperto il fuoco sulle forze di occupazione dal punto zero, provocando scontri diffusi.
Gli elicotteri delle IOF hanno evacuato i soldati uccisi e feriti mentre venivano lanciati fumogeni per mascherare le perdite.
Da un corrispondente di Al-Mayadeen: “L’occupazione ammette l’uccisione di un soldato nell’imboscata di Odaisseh, ma confermiamo che il numero di morti è molto più alto”.
Secondo i media sionisti, almeno quattro soldati delle IOF sono stati uccisi e altri 20 sono rimasti feriti. L’operazione per evacuarli è stata descritta come difficile a causa dei ripetuti attacchi della Resistenza libanese e almeno 4 elicotteri di occupazione sono stati avvistati mentre atterravano in vari ospedali nella Palestina occupata.
La resistenza continua a colpire gli insediamenti nel nord, compresi gli insediamenti a nord di Haifa e “Metulla”, con conseguenti danni a diversi edifici e altre località che le IOF hanno rifiutato di rivelare.
🔻 Continuano i feroci scontri armati tra la resistenza libanese e le IOF, mentre le IOF tentano disperatamente di violare il confine meridionale.
I media sionisti hanno segnalato almeno 35 soldati delle IOF feriti a Maroun Al-Ras e altri due sono stati uccisi nello stesso agguato, subito dopo l’agguato di Odaisseh che ha ucciso 8 persone e ne ha ferite decine.
I media sionisti hanno ammesso la morte di uno dei suoi soldati dell’unità “d’élite” “Egoz” in seguito a un fallito tentativo di infiltrazione in Libano nell’agguato di Odaisseh. Il numero reale dei morti è molto più alto.
L’unità “d’élite” “Egoz” ha notoriamente preso parte alla brutalità e all’aggressione contro il Libano nel corso degli anni. Fa parte della famigerata 98a Divisione, che ora si trova sul confine settentrionale dopo aver partecipato all’invasione di Khan Younis durata mesi e al massacro di Nusseirat nella Striscia di Gaza.
La 98a Divisione è la stessa divisione responsabile dei massacri al Nasser Medical Complex di Khan Younis, all’Al-Shifa Medical Complex di Gaza City e nel campo di Jabalia. La divisione è nota per aver causato il più alto numero di vittime civili attraverso le sue tattiche di terra bruciata.
L’esercito libanese ha aggiunto che una forza delle IOF “ha violato la Linea Blu di circa 400 metri nelle terre libanesi nelle aree di Khirbet Yaroun e della Porta di Odaisseh, prima di ritirarsi poco dopo“.
La resistenza continua a ostacolare gli obiettivi dell’occupazione di un’invasione di terra. Questa mattina, mentre copriva l’imboscata di Odaisseh, un corrispondente di Al-Mayadeen nel sud ha dichiarato: “Decine di soldati dell’unità d’élite dell'”esercito israeliano” sono rimasti feriti e le loro urla sono state udite nella zona. I soldati dell’occupazione che hanno tentato di infiltrarsi “sono entrati verticalmente e sono usciti orizzontalmente”, come Sayyed Nasrallah aveva promesso loro. La resistenza era a conoscenza dell’operazione che i soldati si stavano preparando per quella zona”.
🚨 Un attacco aereo delle IOF ha preso di mira il centro di protezione civile della Commissione sanitaria islamica ad Aitaroun, nel Libano meridionale, colpendo un veicolo mentre stavano estraendo i martiri e i feriti dalla città e provocando un certo numero di martiri e feriti.
🚨 Insolitamente, le IOF hanno ammesso che i missili iraniani hanno colpito le basi militari prese di mira nell’operazione True Promise 2 di ieri. Il 90% dei 200 razzi ha colpito i propri obiettivi.
I media sionisti hanno ammesso che i missili iraniani hanno distrutto edifici e officine di manutenzione per aerei da guerra nelle basi aeree delle IOF.
04/10/2024
Diario del genocidio – Anbamed, 4 ottobre
Gaza
Le forze di occupazione israeliane hanno compiuto ieri a Gaza 8 stragi. 99 uccisi e 169 feriti, secondo l’agenzia stampa Wafa. Nelle prime ore di stamattina in altri attacchi aerei e dell’artiglieria sono stati uccisi almeno 17 civili. Un drone ha preso di mira una casa a Deir Balah, uccidendo un’intera famiglia. Altre stragi sono avvenute a Khan Younis e Rafah.
Libano
Ancora bombardamenti su Beirut e sulle città e villaggi del sud Libano. 11 attacchi in poche ore. È stata la notte più dura. Nella giornata di ieri sono state uccise 34 persone. Esattamente come la tattica militare applicata intenzionalmente a Gaza, anche in Libano vengono presi di mira il personale sanitario, le ambulanze e le strutture mediche. In un solo attacco, informa la Croce rossa libanese, sono stati assassinati 4 infermieri operativi sulle ambulanze prese di mira. “I mezzi erano segnalati sul tetto e sulle fiancate e chi ha sparato i missili sapeva cosa stava facendo. Non è stato casuale”. Il ministro della sanità libanese ha informato che in tre giorni sono stati assassinati 40 medici e infermieri sotto le bombe israeliane. E sono 20 gli ospedali e gli ambulatori colpiti, alcuni danneggiati seriamente e messi fuori servizio. L’OMS ha informato che il sistema sanitario libanese è in fase di collasso a causa degli attacchi mirati. Inoltre non è possibile fornire al Libano materiale sanitario a causa dell’embargo israeliano imposto allo spazio aereo e alle coste libanesi. Questa, che i fiancheggiatori di Netanyahu definiscono “un’operazione limitata”, è in realtà una guerra guerreggiata. Un’aggressione contro uno stato sovrano che non trova le stesse prese di posizioni politico-militari rispetto agli attacchi subiti da Israele da parte dell’Iran, malgrado l’enorme differenza negli effetti: migliaia di morti nel primo caso, qualche ferito nel secondo. Ad ogni caso, l’invasione di terra del Libano non è una passeggiata. “Il numero dei soldati israeliani uccisi in campo di battaglia – secondo i dati forniti da Hezbollah – sono 17 e il territorio conquistato dai carri armati si misura con i metri e non chilometri, come fa credere la propaganda israeliana”. La stessa stampa israeliana scrive che questa guerra invece di riportare gli sfollati israeliani alle loro case, non farà altro che rendere permanente il loro status di profughi. Secondo informazioni non ufficiali, il feretro del leader Hassan Nasrallah è stato trasferito a Teheran, dove si terranno oggi venerdì i suoi funerali, per poi procedere alla sepoltura a Kerbelà, in Iraq, nel cimitero dei martiri sciiti.
Iran
È imminente l’attacco israeliano all’Iran. Lo dicono fonti di Washington, che sottolineano che non saranno attaccati i siti nucleari. “Saranno presi di mira depositi e impianti petroliferi”. Da Teheran, il ministro degli esteri continua a ribadire che il suo paese non vuole la guerra con Israele, ma in caso di un nuovo attacco israeliano, la risposta sarà molto più dura rispetto al passato. Una spirale di violenza che non finirà presto e rischia di coinvolgere gli Stati Uniti in una guerra non loro. Teheran ha mandato, tramite il Qatar, un messaggio alla Casa Bianca, dai toni molto duri. “Bisogna frenare il guerrafondaio Netanyahu, che sta trascinando la regione alla guerra totale. È finito da parte nostra il tempo dell’autocontrollo. La calma deve essere rispettata dalle due parti. Israele continua a provocare ed ha superato i limiti. Se attacca di nuovo l’Iran, risponderemo con armi non convenzionali. Finora ci siamo limitati ad attaccare obiettivi militari”. Un messaggio che non promette nulla di buono ed averlo reso noto è un invito a nozze per Netanyahu che non tarderà a ordinare l’attacco su Teheran.
L’UNRWA ha descritto la vita della popolazione di Gaza come uno “spaventoso orrore, perpetrato dall’esercito occupante in un modo perpetuo”. Si aggrava la situazione alimentare nel nord della Striscia, ermeticamente chiusa dall’esercito di occupazione. 300 mila persone sono sull’orlo della morte per fame. L’esercito vieta l’ingresso di qualsiasi aiuto umanitario. A nord del Wadi, la valle denominata dagli israeliani Netzarim, è stata dichiarata “zona militare chiusa” e tutta la popolazione sarà costretta alla deportazione.
Maher Salah è un nativo di Gerusalemme. Il giorno del bombardamento iraniano si trovava sulla via di ritorno a casa ed ha dovuto, insieme al fratello, di fermare l’auto e di nascondersi al riparo di un muro. Dietro di loro è arrivato un pullmino con un gruppo di soldati israeliani, anche loro sorpresi dalla caduta dei razzi. Sono scesi dal mezzo e quando si sono imbattuti in Maher e suo fratello e saputo che erano palestinesi, hanno iniziato a riempirli di botte. Essendo residenti a Gerusalemme hanno chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti, invece di identificare gli aggressori, hanno raddoppiato la dose di botte. “Siamo svenuti e ci siamo svegliati in ospedale”, ha detto Maher ad una tv araba. “Mi hanno fracassato il naso e ho un’emorragia alla testa soltanto perché sono palestinese”. La democrazia dell’Apartheid.
Cisgiordania e #Gerusalemme est
Tulkarem come Gaza e Beirut. Un bombardamento israeliano ha centrato un caffè popolare molto frequentato e ha fatto una strage: 17 civili assassinati e molti dei feriti versano in difficili condizioni. L’esercito israeliano, per mascherare i suoi crimini contro l’umanità, parla di aver preso di mira un capo di Hamas.
Ad El-Khalil, un giovane palestinese è stato assassinato, a sangue freddo, ad un posto di blocco. Secondo testimoni oculari, Salah Shawaheen, 23 anni, stava andando al lavoro nelle terre di famiglia ed aveva sulle spalle gli attrezzi di lavoro. La versione dell’esercito parla di un tentativo di accoltellamento, ma nel resoconto militare nessun soldato risulta ferito.
Siria
Non passa giorno che non vi sia un’aggressione israeliana sul suolo siriano. E per gli amici di Netanyahu a Washington, Londra, Parigi, Berlino e Roma tutto è normale. Ieri, un altro attacco aereo a Damasco. La zona colpita è sempre Mizza, dove nei giorni passati è stata assassinata una giornalista della TV pubblica. Negli ultimi due giorni, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono stati uccisi 13 persone tra miliziani e civili. I due palazzi colpiti sono nelle vicinanze del consolato iraniano. Sono stati presi di mira anche le località di confine con il Libano. Un missile ha centrato un’auto di profughi libanesi in fuga verso il territorio siriano. Un’intera famiglia, con due bambini piccoli, è stata decimata.
Yemen
Attacchi aerei statunitensi e britannici su Hodeida in Yemen. La notizia annunciata dagli Houthi è stata confermata dal Centcom e dalla base aerea britannica a Cipro. Come al solito si parla di attacco contro le basi di lancio dei missili balistici. I paesi Nato proclamano di non voler allargare il conflitto, mentre loro sono invischiati fino al midollo. https://www.anbamed.it/2024/10/04/anbamed1520-04-ottobre-24/
Il nemico estende la guerra di sterminio contro il Libano con la partnership americana, la collusione internazionale e l’assenza di una posizione araba.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha confermato che i crimini dell’occupazione contro il popolo libanese fraterno oggi hanno deliberatamente preso di mira civili innocenti per infliggere il maggior numero possibile di vittime, come parte della guerra di genocidio in corso condotta dall’occupante criminale e dal suo esercito terroristico contro i nostri popoli in Palestina e Libano.
Il Fronte ha affermato che questo crimine brutale scatenato è alimentato dal completo supporto e dalla partnership americana, dalla collusione internazionale e dal silenzio e dal tradimento dell’assenza di una posizione araba ufficiale, che si estende fino al punto di partnership con l’aggressione nel caso dei regimi di normalizzazione arabi.
Il Fronte ha sottolineato che il nostro popolo in Libano e Palestina, insieme alle forze di resistenza nella regione, è impegnato in una giusta battaglia per difendere la propria esistenza e il proprio destino contro un nemico criminale. Ha osservato che l’impegno della resistenza in Libano a limitare gli attacchi alle basi militari e alle forze di occupazione è stato recepito dall’occupazione con massacri che hanno colpito civili, case e strutture in Libano.
Il Fronte ha affermato che la posizione araba ufficiale e popolare deve andare oltre le sue posizioni attuali e sollevarsi in difesa dell’esistenza della nazione, in un modo che corrisponda alla portata della sfida nella battaglia per l’esistenza.
Il Fronte ha anche sottolineato che le forze di resistenza, che rappresentano i figli e i popoli della nazione, sono unite e determinate a difendere le loro terre d’origine e i loro popoli da questo nemico criminale.
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Dipartimento Centrale dei Media 23 settembre 2024
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina: — Il Fronte Popolare elogia il discorso di Sayyed Nasrallah e il suo forte messaggio che il Fronte di supporto non si fermerà finché non cesserà l’aggressione a Gaza e la capacità della Resistenza di superare i bombardamenti di massa in Libano.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina elogia quanto affermato nel discorso pronunciato oggi da Sayyed Hassan Nasrallah, Segretario Generale di Hezbollah, sulla scia delle infide e diffuse esplosioni criminali che hanno preso di mira i civili in Libano.
L’affermazione di Sayyed Nasrallah secondo cui il fronte di supporto libanese nel nord non si ritirerà finché non cesserà l’aggressione sionista sulla Striscia di Gaza è una promessa di lealtà e determinazione a sostenere il popolo oppresso della nostra nazione e la sua eroica resistenza.
Nel suo discorso, Sayyed Nasrallah ha inviato un forte messaggio al nemico sionista che non ci sarà stabilità nel nord finché non cesserà l’aggressione a Gaza. Ha anche rassicurato le masse che la struttura della resistenza libanese è forte e salda, e non sarà scossa o indebolita dalle esplosioni criminali sioniste. Ha sottolineato che la capacità della resistenza di affrontare qualsiasi escalation o aggressione al Libano sta aumentando, e non è solo in grado di resistere, ma di superare tutti i piani dell’occupazione per indebolirla e impoverirla, grazie alla saggezza e all’esperienza della resistenza nell’affrontare tali eventi, e grazie alla fermezza della culla popolare che la sostiene con ogni forza.
Il Fronte Popolare ritiene che il discorso di Sayyed Nasrallah rifletta la fiducia nella capacità della resistenza di superare i colpi, continuare a sviluppare le sue capacità, trarre lezioni dalle infide esplosioni terroristiche sioniste su larga scala e continuare a imporre nuove equazioni al nemico sionista. Ha anche confermato che la resistenza libanese è pronta per tutte le opzioni e che la risposta ai crimini dell’occupazione è inevitabilmente in arrivo.
Il Fronte afferma la sua fiducia che la resistenza in Libano, insieme alla sua forza e all’unità nazionale attorno a sé, così come tutti i fronti di supporto, continueranno a fare pressione sull’occupazione finché non fermerà la sua guerra di genocidio nella Striscia di Gaza. Il Fronte sottolinea che il sangue dei martiri a Gaza, in Libano e nello Yemen è una testimonianza della fermezza e che la vittoria è il suo alleato contro questa fragile entità sionista che non ha futuro.
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Central Media Office 19 settembre 2024
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