Un giorno di festa, un giorno di politica, cultura, musica, socialità, buon cibo. Gli spazi esterni del Circolo Arci di Barberino di Mugello saranno protagonisti domenica 28 luglio 2024 della Festa di Rifondazione, organizzata dal Circolo PRC Mugello Ovest. Vi aspettiamo!
PROGRAMMA Ore 17:00 – apertura festa ed inaugurazione della mostra sul PCI Barberinese Ore 18:00 – “La Sinistra in Mugello si rafforza” incontro con le forze politiche ed i consiglieri/e del territorio Dalle 19:30 – in poi CENA “Dalla Spagna con frescore”, menù con piatti a scelta Ore 21:30 – Leonardo Parisio in concerto
DURANTE LA FESTA: Spazio libri, musica militante, bomboloni, giochi delle feste, cocktail bar, vecchie foto, gadget, spazio informativo, bandiere rosse e tanto altro.
Pontassieve, 16 luglio 2024 – Alternativa Comune Pontassieve esprime la più ferma condanna per il vile atto avvenuto nei giardini allestiti per il festival Apriti Cielo, dove la bandiera della comunità LGBTQIA+ è stata bruciata. Questo gesto rappresenta non solo un attacco alla comunità LGBTQIA+ ma anche un’offesa ai valori di inclusione, rispetto e solidarietà che sono alla base della nostra società.
In un momento storico in cui è fondamentale promuovere l’inclusione e il rispetto dell’altro, atti di odio come questo non possono e non devono essere tollerati. Pontassieve è e deve rimanere una comunità inclusiva, dove ogni individuo, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale o identità di genere, si senta accolto e rispettato.
La nostra lista Alternativa Comune nata dall’incontro di partiti di sinistra quali sono Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista e Sinistra per Pontassieve – afferma Alessandro Cresci, consigliere comunale, – sarà sempre dalla parte del rispetto dell’individuo e contro ogni forma di discriminazione, per costruire un futuro di maggiore coesione e rispetto. Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi nel condannare fermamente questo atto di odio e a partecipare alle iniziative che verranno organizzate per ribadire il nostro sostegno alla comunità LGBTQIA+ e a tutti coloro che si battono per i diritti civili.
Solo attraverso l’unione e la solidarietà possiamo contrastare l’odio e promuovere una cultura di pace e rispetto per tutti.
Alternativa Comune esprime piena solidarietà a Ruinart organizzatore del Festival Apriti Cielo e fa proprie le parole di Gaetano Carducci “l’intolleranza spesso si manifesta di nascosto, nel buio, perché spesso ci si vergogna di quello che si sta facendo”.
Dal 7 al 10 settembre torna la Festa Provinciale di Rifondazione Comunista Firenze. L’evento si terrà, anche alla luce dei tantissimi avvenimenti di questi ultimi mesi, al Circolo Rinascita di Campi Bisenzio, in Piazza Matteucci 11.
Ci attendono quattro giorni, grazie anche all’ospitalità di questo storico circolo ARCI del nostro territorio, di dibattiti e confronto, di approfondimento, di spettacolo, il tutto accompagnato dall’ottima cucina delle volontarie e dei volontari.
Programma
Giovedì 7 settembre
Ore 21:30 – Tra marginalità sociali e lavoro: le risposte di cui il territorio ha bisogno con Miriam Amato (USB Firenze), Lorenzo Ballerini (Assessore a Sociale, Politiche abitative, Immigrazione e Buona occupazione del Comune di Campi Bisenzio), Laura Grandi (Segretaria regionale SUNIA Toscana), Bernardo Marasco (Segretario Camera del Lavoro di Firenze). Coordina Duccio Vignoli (Rete Antisfratto Fiorentina).
Venerdì 8 settembre
Ore 21:30 – Con il Cile nel cuore – Omaggio a un sogno di giustizia sociale a cinquant’anni dal golpe Spettacolo di Antonello Nave con Marcos Bava, Marcello Forconi, Stefano Macrillò, Nicola Pieruccetti, Francesca Vannucci, Tommaso Chiti, Alessandro Diddi.
Sabato 9 settembre
Ore 21:30 – Enti locali e politica: da forze di opposizione a forze di governo con Antonella Bundu (Capogruppo Sinistra Progetto Comune Firenze), Brian Ceccherini (Capogruppo SI Campi a Sinistra Campi Bisenzio), Beatrice Cioni (Capogruppo Buongiorno Empoli – Fabrica Comune), Roberto De Blasi (Capogruppo Movimento 5 Stelle Firenze) e David Lognoli (Sinistra Italiana Firenze). Coordina Lorenzo Palandri (Segretario Rifondazione Comunista – SE Firenze).
Domenica 10 settembre
Ore 18:00 – Neofascismo a Firenze – Presentazione dello studio di ANPI Firenze sulla galassia nera in città a cura di Giovanni Baldini (ricercatore e redattore di Patria Indipendente) introdotto da Maria Luisa Niccoli (PRC Firenze e Sezione ANPI Lanciotto Ballerini).
Ore 21:30 – Classi lavoratrici e immaginario con Simona Baldanzi (scrittrice, anche di Se tornano le rane, Alegre, 2022), Alberto Prunetti (scrittore anche di Amianto, Feltrinelli, 2023, e direttore del Festival di Letteratura Working Class). Introduce e coordina Dmitrij Palagi (responsabile cultura e formazione PRC/SE).
Torna anche quest’anno la Festa di Liberazione del Mugello. L’appuntamento dal 20 al 30 luglio presso il Foro Boario di Borgo San Lorenzo.
Tutte le sere ristorante, pizzeria, l’oramai storica birreria con lo spazio Iskra: serate piene di approfondimenti, incontri ma anche divertimento con i molti dibattiti e la musica dal palco (concerti live e ballo liscio).
Programma
Giovedì 20 luglio
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: Orchestra “The G. Band”
Venerdì 21 luglio
Spazio dibattiti ore 21:15: Ottolina TV presenta: Guerra e crisi senza fine. Il ruolo del Sud globale nella scacchiera internazionale con Giuliano Marrucci e Tommaso Nencioni. Interviene Dmitrij Palagi (Segreteria nazionale di Rifondazione Comunista – SE)
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: Le Onde Sonore
Sabato 22 luglio
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: Orchestra Argento Vivo
Domenica 23 luglio
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: Orchestra “Fabrizio Ciampi”
Lunedì 24 luglio
Spazio dibattiti ore 21:30: Problemi e prospettive della sanità locale. Prosegue il percorso di lotta, invitato il Comitato per la salvaguardia dell’ospedale del Mugello
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: solista Alberto Folk
Martedì 25 luglio
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: Orchestra Love Music
Mercoledì 26 luglio
Iskra live spazio palco ore 21:30: Video Diva (post punk)
Giovedì 27 luglio
Spazio dibattiti ore 21:15: Amministrative 2024: a sinistra vincere non è più un tabù. Con i consiglieri e le consigliere dei gruppi di Sinistra del Mugello e di Campi Bisenzio
Iskra Live spazio palco ore 21:30: Heavy Machine Gun e Hell’s Restaurant Crew (industrial hip hop)
Venerdì 28 luglio
Spazio dibattiti ore 18:30: Non è un paese per giovani: diritto allo studio e questione di genere. Dialogo tra diritti civili e diritti sociali a cura di Giovani Comuniste/i Mugello A partire dalle 18:00 aperitivo a tema
Iskra live spazio palco ore 21:30: Brigata Valibona (canti popolari di lotta) e Malasuerte (ska-punk rock)
Sabato 29 luglio
Iskra live spazio palco ore 21:30: Jailbirds (blues jazz rhythm and blues)
Domenica 30 luglio
ore 21:15: Comizio dal palco principale del Segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo
Ballo Liscio spazio palco ore 21:30: Orchestra “Montusci Folk”
Dal 10 al 16 luglio torna all’area feste presso i Giardini di Viale Tanini al Galluzzo la Festa di Liberazione dei Circoli di Firenze Sud, Galluzzo e Bagno a Ripoli.
Vi aspettiamo tutte le sere con un programma all’insegna dell’approfondimento e del confronto, in cui anche il divertimento trova spazio. Ci occuperemo di temi cruciali per la città di Firenze come la questione della guerra, legata a doppio filo ai destini della Caserma a Rovezzano, per cui si profila un destino di “comando NATO”, ma anche della questione abitativa e della casa, sempre più pressante per moltissime persone in città nonostante l’affossamento del referendum Salviamo Firenze sa parte della Giunta, passando per quello dell’energia rinnovabile, riflessione fondamentale per chiunque si ponga l’obiettivo del cambio di paradigma per salvare il pianeta. In tutto ciò, ci sarà modo di divertirsi con la commedia in vernacolo de La Divina Toscana e con il rock-folk agricolo de I Quarto Podere.
Tutte le sere troverete il ristorante, la pizzeria e il bar mandati avanti rigorosamente delle militante e dai militanti del Partito della Rifondazione Comunista. Alla Festa, come tutti gli anni, saranno con noi, con i loro stand, anche le associazioni del territorio con cui condividiamo quotidianamente militanza e battaglie.
Vi aspettiamo numerose e numerosi!
Programma
Lunedì 10 luglio 2023 ore 21:00 𝙉𝙤𝙣 𝙙𝙤𝙫𝙚𝙫𝙖𝙣𝙤 p̴a̴r̴t̴i̴r̴e̴ 𝙈𝙊𝙍𝙄𝙍𝙀 con Simona Pragliola – avvocata esperta in diritto sull’immigrazione Fabio Gianfrancesco – Soccorritore sulla Mare Jonio Marco Giunti – Mediterranean – Saving Humans
Martedì 11 luglio 2023 ore 21:0 𝙒𝙝𝙞𝙘𝙝 𝙨𝙞𝙙𝙚 𝙖𝙧𝙚 𝙮𝙤𝙪 𝙤𝙣? 𝙀 𝙩𝙪, 𝙙𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙨𝙩𝙖𝙞? 𝘙𝑖𝘧𝑙𝘦𝑠𝘴𝑖𝘰𝑛𝘪 𝘴𝑢 𝑔𝘶𝑒𝘳𝑟𝘢 𝘦 𝘱𝑎𝘤𝑒 𝑛𝘦𝑙 𝑠𝘦𝑐𝘰𝑛𝘥𝑜 𝑎𝘯𝑛𝘰 𝘥𝑒𝘭 𝘤𝑜𝘯𝑓𝘭𝑖𝘵𝑡𝘰 𝘪𝑛 𝑈𝘤𝑟𝘢𝑖𝘯𝑎 Con Manfredi Lo Sauro – Segreteria ARCI Firenze Sandra Carpi Lapi – Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra Movimento No Base né a Coltano né altrove Giulia Spugnoli – Associazione Il Melograno
Mercoledì 12 luglio ore 2023 ore 21:00 𝙀𝙣𝙚𝙧𝙜𝙞𝙖 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖 𝙧𝙞𝙣𝙣𝙤𝙫𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚 𝘓𝘰 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘚𝘤𝘌𝘛𝘶𝘙 con Luca Pardi – Direttivo ASPO 𝘈𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘭𝘰𝘤𝘢𝘭𝘪: 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦𝘯𝘦𝘳𝘨𝘦𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘯𝘯𝘰𝘷𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪 con Giulio Signorini – Legambiente
Giovedì 13 luglio 2023 ore 21:00 𝙇𝙖 𝘿𝙞𝙫𝙞𝙣𝙖 𝙏𝙤𝙨𝙘𝙖𝙣𝙖 Una serata all’insegna del divertimento con teatro e cabaret a cura della compagnia teatrale La Divina Toscana
Venerdì 14 luglio 2023 ore 21:00 𝙏𝙧𝙚𝙏𝙏𝙚𝙢𝙥𝙞 𝙁𝙤𝙡𝙠 𝙞𝙣 𝙘𝙤𝙣𝙘𝙚𝙧𝙩𝙤 Serata all’insegna del ritmo delle danze popolari trasportati dal concerto della band TreTTempi Folk.
Sabato 15 luglio 2023 ore 21:00 𝑸𝙪𝒂𝙧𝒕𝙤 𝙋𝒐𝙙𝒆𝙧𝒆 𝒊𝙣 𝙘𝒐𝙣𝒄𝙚𝒓𝙩𝒐 Divertimento assicurato con il più grande gruppo di rock/folk agricolo toscano!
Domenica 16 luglio 2023 ore 21:00 𝘾𝙝𝙞 𝙥𝙪𝙤̀ 𝙥𝙚𝙧𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙨𝙞 𝙙𝙞 𝙫𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙖 𝙁𝙞𝙧𝙚𝙣𝙯𝙚? 𝘊𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘦 𝘶𝘳𝘣𝘢𝘯𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ con Antonella Bundu – Capogruppo Sinistra Progetto Comune Francesca Cavarocchi – Firenze Città Aperta Francesca Conti – PerUnAltraCittà Bianca Galmarini – Possibile – Comitato Piero Calamandrei
Il Primo Maggio, la Giornata Internazionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori, è uno di quei giorni che ci vede impegnati in iniziative sui nostri territori, assieme alle tante realtà con cui condividiamo pezzi di strada. Segnaliamo qui di seguito alcune delle iniziative in Provincia di Firenze che vedranno partecipare le compagne e i compagni dei circoli de Partito della Rifondazione Comunista – Firenze.
Empoli: la Camera del Lavoro di Empoli ha pensato di dare risalto al tema Scuola, Istruzione, Ricerca, chiedendo alla FLC di aprire il corteo insieme agli studenti, rievocando anche la straordinaria manifestazione del 4 marzo scorso. Il corteo partirà alle ore 9:30 da Piazza Don Minzoni per arrivare alle 11:30 in Piazza farinata degli Uberti, dove si terrà il comizio finale.
Calenzano: Alla Casa del Popolo di Calenzano (via Giacomo Puccini, 79) si terrà il pranzo del 1 maggio con menù a 18 euro (10euro minori di 12 anni) con bis di primi (ragù e vegetariano), rosticciana e salsiccia (alternativa vegetariana) e dolce. il pranzo si terrà dalle ore 13.00. Alle ore 16.00 il dibattito sulla precarietà del lavoro con Simone Pinelli (ex cartonificio fiorentino) e Alessandro Baldi (lavoratore interinale), coordinati da Lorenzo Sodero (coordinatore Giovani ComunistƏ Firenze e vice-presidente della Casa del Popolo).
Firenze: A Firenze, nell’ambito del percorso Ogni giorno è il Primo Maggio a cui partecipiamo come Partito della Rifondazione Comunista – SE, saremo in Piazza dell’Isolotto. Il pomeriggio, a partire dalle 15:30, saremo presenti con un nostro banchino, partecipando ad una piazza di interventi, iniziativa e socialità.
La riflessione sull’autonomia differenziata al tempo del Governo Meloni, se inquadrata nell’insieme delle politiche del Governo e delle posizioni presenti nell’attuale Parlamento, aiuta a configurare il quadro complessivo dei cambiamenti strutturali della Repubblica, con lo stravolgimento definitivo dell’equilibrio dei poteri e la convalida della torsione autoritaria già in atto.
Le ripercussioni sulle condizioni di vita delle persone sono di portata devastante sul piano dei diritti sociali e delle garanzie democratiche; ogni elemento disgregatore aggrava una situazione già evidenziata da tutti gli indicatori, che ci restituiscono l’immagine di una società disgregata, intrisa di solitudine e di incertezza, dominata da un pensiero incentrato sulla competizione.
Per questo è essenziale ricucire il nesso fra l’aspetto giuridico-istituzionale, i bisogni materiali e le istanze di partecipazione alla vita democratica.
Autonomia differenziata e presidenzialismo: un’apparente contraddizione
Il regionalismo spinto è nel programma di questo Governo (ma anche dei precedenti) e ha avuto una immediata e plastica evidenza nel profilo della compagine governativa con l’affidamento del “Ministero degli Affari regionali e Autonomie” a Calderoli, “caterpillar” dell’autonomia differenziata, già ministro della “devolution” al tempo di Berlusconi, noto per le sue uscite razziste e omofobe, titolare di una legge elettorale da lui stesso definita una “porcata”. La persona giusta a cui affidare la riscrittura dell’impalcatura dello Stato.
C’è da dire che le posizioni dei partiti interni al Governo non sono del tutto sovrapponibili: Fratelli d’Italia storicamente ha una visione centralista e in passato era per l’abolizione delle regioni; Forza Italia non ha mai nutrito simpatia verso il regionalismo, tant’è che durante i suoi governi Berlusconi non ha incoraggiato né dato seguito alle mire autonomiste; a reclamare con vigore l’autonomia differenziata è la Lega, con i suoi presidenti di regione del Nord.
La sintesi è sul reciproco impegno a portare a casa (loro) il presidenzialismo in cambio del regionalismo. Se entrambi i progetti andassero in porto avremmo una Repubblica che muta la sua natura parlamentare e una serie di piccoli stati regionali in competizione fra loro e in trattativa con il governo centrale per accaparrarsi funzioni e risorse. Entrambi i disegni, in contrasto con la Costituzione nata dalla Resistenza, già manomessa in più punti sia formalmente (solo per fare due esempi, la modifica dell’art.81 che ha introdotto l’obbligo dell’“equilibrio di bilancio”, e la riforma del Titolo V, varata dal centro-sinistra, che ha spericolatamente aperto il varco allo smembramento del Paese) sia nella sostanza, con le politiche in contrasto con i principi e i diritti etico-sociali fondamentali (artt. 2,3, 11, 33…). Entrambi i livelli, nazionale e regionale, con poteri accentratori, in barba alle istanze di partecipazione democratica e di nuove forme di municipalismo.
La bozza di Legge Calderoli
Il ministro Calderoli presenta la sua bozza di legge “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, prima privatamente in un incontro con i presidenti delle regioni del Nord firmatari delle “pre-intese” stipulate con il Governo Gentiloni nel 2018, poi al Tavolo delle Regioni, all’esito del quale riceve critiche diffuse e dure prese di posizione da parte di presidenti delle regioni meridionali e distinguo dai suoi stessi alleati di governo, al punto che il Presidente Meloni, convoca un vertice immediato nel quale ribadisce che il regionalismo non può precedere gli altri due obiettivi di riforma istituzionale del centrodestra, bandiere di Fratelli d’Italia: il semipresidenzialismo e i poteri speciali per Roma.
La bozza Calderoli viene immediatamente da lui stesso declassata ad “appunti di lavoro”; tuttavia è utile rilevarne i principali aspetti, cioè i punti dai quali partirà la discussione nel Consiglio dei Ministri, sui quali si attesta la posizione dei presidenti delle regioni Veneto e Lombardia e presumibilmente la campagna elettorale di quest’ultimo alle prossime regionali.
In particolare:
sono oggetto di assegnazione di competenze legislative e amministrative e di ulteriori particolari forme di autonomia tutte le 23 materie enunciate nella riforma del titolo V – artt. 116 e 117 (dai rapporti internazionali al commercio con l’estero, alla sanità, istruzione, infrastrutture, comunicazione, previdenza, beni culturali e ambientali, alimentazione …).
Il Parlamento è relegato al ruolo di “mera approvazione” (sic!), mentre la centralità e la titolarità del processo di autonomia sono in capo al Ministro e alle regioni stipulanti;
sono fatti salvi gli atti di intesa già siglati;
tranne per alcune materie, viene confermata la “spesa storica”, cioè il criterio truffaldino con il quale in questi anni si sono sottratti miliardi di euro al Sud, in previsione dei LEP, che tuttavia non sono condizione vincolante (c’è da dire che i LEP -livelli essenziali delle prestazioni – non garantiscono affatto l’uguaglianza delle prestazioni);
le risorse finanziarie, umane e strumentali da assegnare alla Regione per l’autonomia sono determinate da una Commissione paritetica Stato-Regione, così come il monitoraggio e le eventuali modifiche;
l’attuazione della legge non contempla maggiori oneri a carico della finanza pubblica, quindi se una regione ottiene maggiori risorse, lo fa a discapito delle altre.
È chiaro che si tratta di un progetto fondato su una visione eversiva dei principi di eguaglianza dei diritti e della coesione sociale e territoriale.
Il fronte dell’opposizione politica e sociale
Oltre alle contraddizioni interne al Governo, per esempio le dichiarazioni di posizione del Ministro Valditara all’incontro con i sindacati della scuola (“Non è all’ordine del giorno, ci sono altre priorità”) e a qualche flebile pronunciamento dei parlamentari dell’opposizione, vi sono importanti prese di posizione da parte di presidenti di Regione, De Luca in Campania ed Emiliano in Puglia, e di alcuni sindaci, prevalentemente del Sud. Il Movimento 5 Stelle stenta a farne un proprio punto di lotta politica; il PD ha una posizione ambigua con imbarazzanti uscite di alcuni suoi autorevoli esponenti che rivendicano la paternità della riforma del 2001 (Fassino in una recente intervista al Corriere della Sera); d’altra parte l’autonomia differenziata è figlia di un Governo di centrosinistra e Bonaccini è firmatario di una delle famigerate intese, in qualità di Presidente della Regione Emilia Romagna.
L’orizzonte dell’opposizione politica parlamentare è attestato sulla critica agli aspetti più devastanti dell’autonomia differenziata, raramente sull’opposizione all’impianto della riforma del titolo V e alla necessità di porvi mano in modo deciso e inequivocabile.
Sul piano sociale vi è la ripresa della mobilitazione, se pure non (ancora?) nelle forme di massa, anche per la sordina attuata da tempo dai media e dagli attori in gioco, solo di recente attenuata a seguito del cambio di governo.
Rifondazione Comunista, Unione popolare e il movimento contro il regionalismo differenziato
Rifondazione Comunista, che già nel 2001 votò contro quella modifica costituzionale, è da sempre mobilitata contro questo progetto scellerato e dal 2018 è interna alle lotte che hanno contribuito a rallentarne il processo.
Siamo tra i fondatori del “Comitato contro ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti” e attivi nei comitati per la Democrazia Costituzionale e nel Tavolo No Autonomia differenziata, che raggruppa numerose sigle sindacali, della sinistra politica e di movimento.
Il contesto è estremamente problematico: la crisi economica, sociale, sanitaria e anche bellica sta impoverendo ulteriormente intere fasce sociali; i processi disgregativi sono già in stato avanzato (basti pensare alla pandemia gestita dalle Regioni); lo stesso PNRR presenta numerose distorsioni a svantaggio delle zone più deprivate; si profila la desertificazione sociale di una parte importante del Paese, quel Mezzogiorno scomparso dalla Costituzione modificata, dall’agenda politica e dalle nostre stesse priorità. Con l’autonomia differenziata sarà il primo, ma non il solo, a pagare il prezzo più duro.
Ora il rischio che la situazione precipiti in tempi brevi è notevole e richiede tutta la nostra capacità di iniziativa sugli obiettivi: nell’immediato, far naufragare la proposta governativa anche in relazione alle altre questioni istituzionali; in prospettiva, modificare le storture costituzionali.
Nella scorsa legislatura, con le deputate di ManifestA e alcuni senatori, avevamo presentato una proposta di legge per l’eliminazione secca del comma 3- art 116. Ora si tratta di verificare la possibilità di affidarla a chi potrebbe efficacemente sostenerla.
Nelle ultime settimane ha fatto irruzione anche sui mezzi d’informazione la proposta di legge d’iniziativa popolare (già presentata in primavera a cura di un gruppo di costituzionalisti, primo firmatario il prof. Villone) promossa dal Comitato per la Democrazia Costituzionale e dai sindacati della Scuola.
Il testo si pone la finalità di modificare gli artt. 116 e 117 della Costituzione in modo da limitarne i danni più gravi: si riducono a 16 le materie, escludendone alcune come scuola, trasporti nazionali, parte della sanità; si restituisce un ruolo al Parlamento, si pongono alcuni vincoli, prevedendo la possibilità di referendum e il riferimento a livelli “uniformi” delle prestazioni (LUP).
Pur apprezzando lo sforzo di ostacolare gli effetti più dannosi, non possiamo nasconderci alcuni rischi a cui la LIP si espone, a cominciare dalla scarsa possibilità che non ne esca mutata da un Parlamento fortemente connotato a destra e con un’opposizione parlamentare in parte favorevole all’autonomia differenziata. Inoltre, lasciare in capo alle regioni la potestà legislativa e amministrativa della maggior parte delle materie, alcune delle quali di non secondaria importanza, come l’alimentazione, il commercio con l’estero e i rapporti internazionali, significa aprire una breccia che potrebbe rivelarsi estremamente pericolosa.
Riconosciamo tuttavia che la LIP può contribuire a far uscire il tema dal cono d’ombra in cui era relegato, pur consapevoli della diversità di posizioni su un punto fondante: la critica all’impianto del titolo V e l’avversione alla differenziazione, che in qualsiasi forma porta in sé la disuguaglianza.
Per questo Rifondazione Comunista deve essere impegnata in tutte le iniziative in campo, a livello nazionale e territoriale, autonomamente e all’interno dei movimenti, a partire dal Tavolo No A.D., contro le politiche del Governo.
Il tema del regionalismo deve intrecciarsi con le campagne sociali promosse dal partito e da Unione popolare contro le misure antisociali e autoritarie del Governo; contemporaneamente deve diventare un punto per l’elaborazione della proposta politica complessiva, che affronti la questione dell’assetto della Repubblica e dell’equilibrio di poteri e competenze dei diversi livelli istituzionali, nella prospettiva di un allargamento della partecipazione democratica, della coesione territoriale e della perequazione sociale.
Dal Mezzogiorno può partire una campagna popolare che parli a tutto il Paese.
Tonia Guerra – responsabile campagna NO Autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista – SE
Gassificatore, raddoppio ferroviario, Multiutility sono tre temi centrali nella nostra città. Le forze politiche che al momento sostengono la maggioranza a Empoli (PD e Calenda/Renzi) hanno trattato le varie vicende in modo simile provocando tra la cittadinanza rabbia e malcontento.
Per effettuare due opere, il gassificatore e il raddoppio ferroviario, e portare avanti una scelta politica, la multiutility, cruciali, l’amministrazione ha evitato il più possibile la partecipazione pubblica, adducendo scuse in caso di rimostranze da parte dei cittadini: “c’è il commissario per il raddoppio, non possiamo intervenire”, “la quotazione in borsa salvaguarderà i cittadini”, “ancora non abbiamo deciso di fare il gassificatore”, etc…
La politica dovrebbe essere prima di tutto condivisione, ascolto, farsi carico dei dubbi, delle richieste e del sentimento della popolazione e tramite queste agire cercando di governare il territorio, tracciare le strade future, incidere su tutti gli aspetti del vivere quotidiano. La politica non dovrebbe, al contrario, subire passivamente, o peggio ancora, assecondare le richieste dei “forti”, anche quando mascherate da azienda partecipate e abbandonare i più fragili al loro destino.
Oltre al metodo, ci sarebbe da dire molto anche sul merito. L’attesissimo raddoppio ferroviario, fondamentale per il nostro territorio, viene proposto senza alternative, un unico progetto senza possibilità di replica, elaborato non tenendo conto delle esigenze e dei danni agli abitanti delle frazioni interessate. Il gassificatore, proposto da Alia e due multinazionali, va nella direzione opposta rispetto ai tentativi di riduzione dei rifiuti e di maggior differenziazione. Necessiterà infatti, secondo i tecnici, di 250.000 tonnellate di rifiuti all’anno e rimarrà operativo per 30 anni, questo non farà che incentivare la produzione e la compravendita di materiali di scarto. Non sarebbe invece più coerente investire i 400 milioni di euro necessari a costruire l’impianto in strutture più piccole volte al recupero della materia e non alla sua trasformazione in gas, mettendo in atto un vero percorso circolare? La Multiutility è la prosecuzione delle ricette neoliberiste che negli ultimi trent’anni hanno portato alla privatizzazione dei servizi pubblici e quindi alla loro inefficienza, all’aumento dei costi per l’utilizzatore e al peggioramento delle condizioni di lavoro. Altro aspetto critico è la distanza che si andrà a creare tra il gestore (Alia) e le scelte politiche dei proprietari pubblici (sindaci) che avranno sempre minor controllo. Abbiamo visto a cosa porta la finanziarizzazione: con le speculazioni in borsa in borsa il prezzo del gas è aumentato in modo esponenziale influendo oltre che sulle bollette sul costo della produzione e di conseguenza sui prezzi finali al compratore di molti beni di prima necessità.
Questa è solo un’analisi ridotta a proposito di questi argomenti di cui potremmo parlare per ore ma per stavolta ci fermiamo qui.
Circolo di Rifondazione Comunista – SE Empolese Valdelsa
Tutta la nostra solidarietà e il nostro supporto va ai lavoratori del Collettivo di Fabbrica della GKN che da ieri hanno occupato il Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, interrompendo e portando, di fatto, all’ordine del giorno della seduta la loro vertenza aziendale. Come affermato dai nostri consiglieri di Sinistra Progetto Comune Palagi e Bundu, “dopo quasi 24 ore dall’apertura della seduta di ieri, il Consiglio comunale deve rimanere sospeso e non chiudersi”.
Da mesi il Collettivo sta condividendo le vicende di chi lavora nello stabilimento di Campi Bisenzio, portando esperienze, modalità ed elaborazioni in patrimonio di un territorio che viene, giorno dopo giorno, stremato da crisi aziendali, economiche e ambientali che hanno fortissime conseguenze sociali.
Sin dall’inizio è stata chiara la rivendicazione: la GKN è una risorsa del nostro territorio e come tale deve essere gestita, in prospettiva, nel rispetto di chi ci lavora, dell’ambiente e del tessuto produttivo.
Non possiamo fare altro che sostenere l’occupazione della “casa Comune” per eccellenza, la sede dell’amministrazione comunale, portata avanti dai lavoratori che hanno smesso di percepire lo stipendio senza alcun anticipo di cassa integrazione e che, ancora dopo mesi, non hanno avuto risponste alle domande sul piano industriale che la nuova proprietà dovrebbe presentare per il loro stabilimento.
Non possiamo fare altro che sostenere la fermezza con cui si richiede una risposta chiara e certa alle istituzioni, a tutti i livelli, che devono una volta per tutte impegnarsi nel fare luce su quale sarà il destino della ex GKN, confrontandosi nel merito con le proposte elaborate dal Collettivo di Fabbrica e dalla rete che nei mesi lo ha sostenuto (su tutti, il Decreto anti-delocalizzazioni bocciato dallo scorso Parlamento).
Non possiamo fare altro che sostenere i lavoratori del Collettivo, con cui da mesi condividiamo piazze e proteste, che sono oggetto attacchi meschini e screditanti di Borgomeo che li accusa, tra le altre cose, di “rendere inagibile” lo stabilimento. Con i lavoratori del Collettivo lo stabilimento GKN è diventato il centro di una fucina di idee, di elaborazioni, di progetti di riconversione industriale che dovrebbero essere valorizzati e non messi sotto attacco.
Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista – SE Firenze Circolo di Rifondazione Comunista – SE di Campi Bisenzio
Il Comitato Politico Federale di Firenze ringrazia le compagne e i compagni che a tutti i livelli hanno permesso a Unione Popolare di essere presente sulle schede elettorali il 25 Settembre 2022. Ringrazia tutte le compagne e i compagni per aver garantito con il proprio impegno e la militanza la riuscita della festa al Galluzzo, della festa dei circoli del Mugello a Borgo San Lorenzo, della festa provinciale e della festa di Empoli.
Dopo due anni di crisi pandemica globale, l’aumento dei costi delle materie prime, lo scoppio della guerra con l’invasione russa dell’Ucraina e la conseguente inflazione, si è determinato un quadro internazionale che ha gravi ripercussioni sulle condizioni della classe lavoratrice.
Gli eventi avversi dovuti alla crisi climatica non hanno fatto che aggravare la situazione già complessa anche sul nostro territorio. Se già le lavoratrici e i lavoratori italiani sono gli unici che in Unione europea hanno visto diminuire costantemente i propri salari sin dagli anni ’90, oggi nuovi scenari di austerità sono riconosciuti anche da chi è tra i fautori della situazione che ci troviamo a vivere (il presidente francese Macron ha parlato della “fine dell’era dell’abbondanza”).
In questo quadro, il nostro partito deve essere in grado di creare un serio programma capace di contrastare le politiche che il futuro governo di centro destra porterà avanti e di contribuire alla costruzione dell’unità delle forze anticapitaliste e antiliberiste per migliorare le condizioni delle classi popolari.
Nonostante lo sforzo di tutte le compagne e tutti i compagni, Unione Popolare non ha raggiunto i risultati sperati e ancora una volta la sinistra di alternativa non ha ottenuto una rappresentanza in Parlamento. Se è possibile individuare e riflettere insieme su quelli che sono stati i limiti della campagna elettorale (dal pochissimo tempo a nostra disposizione, alle difficoltà legate agli scarsi mezzi economici a nostra disposizione passando per il sistematico oscuramento mediatico), la sfida con cui siamo oggi chiamate e chiamati a confrontarci è quella sul come portare avanti questo progetto. Crediamo che Unione Popolare debba essere uno spazio politico in cui costruire l’opposizione sociale e politica al prossimo governo. Crediamo sia forte la necessità di assemblee territoriali che proseguano il radicamento della proposta politica, anche in vista delle prossime scadenze elettorali amministrative.
Il percorso avviato da Unione Popolare non preclude ma va piuttosto di pari passo con il rilancio e il rafforzamento del nostro Partito: dobbiamo essere capaci di garantire la pari dignità delle forze aderenti, lasciando autonomia alle stesse, senza svolte organizzative che l’appesantirebbero.
Il Comitato Politico Federale di Firenze ritiene che la nuova fase che si prospetta richieda il rilancio del Partito con una elaborazione teorica e pratica, in modo tale da supportare il lavoro del Partito sui territori. Il nostro lavoro contro la guerra e le sue conseguenze, la costruzione di un movimento per la pace, per una via diplomatica all’uscita dal conflitto devono essere al centro della nostra azione politica, andranno promossi momenti di aggregazione per organizzare la protesta contro l’aumento del costo della vita e delle bollette a partire dalla campagna a cui abbiamo già aderito “Noi non paghiamo”. Rinnoviamo l’impegno di lavorare nel campo unitario alternativo al Partito Democratico in vista delle amministrative del 2023 (Campi Bisenzio) e del 2024.
Il rilancio del nostro Partito passa ovviamente anche da un’approfondita riflessione sulla nostra struttura organizzativa e sul suo funzionamento. Il Comitato Politico Federale di Firenze esprime forte preoccupazione e disappunto per i ritardi nella convocazione degli organismi dirigenti nazionali in fase di predisposizione delle liste, in campagna elettorale e in seguito al voto. Anche la stessa gestione della comunicazione interna e la modalità con cui sono state prese e messe in atto le decisioni (individuazione delle candidature, distribuzione dei moduli, elaborazione del programma per fare degli esempi) non hanno permesso un lavoro politico capace di rispondere con chiarezza alle richieste di simpatizzanti e possibili elettori.
Il Comitato Politico Federale di Firenze ritiene quindi urgente la ripresa dei lavori della Conferenza di Organizzazione: è infatti necessario aprire una fase di rigenerazione che rilanci il Partito della Rifondazione Comunista – SE, il suo progetto politico e ne faciliti un positivo cammino all’interno del percorso di costruzione e allargamento di Unione Popolare.
Documento approvato all’unanimità dal Comitato Politico Federale di Firenze il 12 ottobre 2022
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