La giornata del 26 marzo è stata una boccata d’ossigeno. Le vie della nostra città si sono riempite di bandiere rosse, di compagne e compagni da tutta Italia, che al grido di “Insorgiamo!” hanno raccolto l’appello del Collettivo di Fabbrica GKN.
Lavoratrici e lavoratori, precarie e precari, persone che hanno perso il lavoro, cittadine e cittadine che chiedono pace, che rivendicano diritti, sanità per tutte e tutti e salari decenti. Tutte queste lotte, tutte queste rivendicazioni sono state portate in piazza con forza e gioia, creando una “convergenza” a cui hanno partecipato in migliaia.
Ringraziamo il Collettivo di Fabbrica, tutte le organizzazioni che hanno reso possibile a questa giornata e le compagne e i compagni, tra cui moltissime e moltissime del Partito della Rifondazione Comunista – SE, che sono arrivate da tutta Italia.
Manifestazione contro la guerra e contro l’invio di armi sabato 19 marzo alle 15:00 dall’aeroporto Galileo Galilei
La notizia di quanto avvenuto a Pisa lo scorso sabato 12 marzo non può che destare molta preoccupazione. Il fatto che solo l’attenzione dei lavoratori dell’aeroporto Galileo Galilei abbia permesso di scoprire che il carico in partenza per l’Ucraina non conteneva aiuti umanitari come dichiarato quanto piuttosto materiale bellico destinato ad alimentare il conflitto.
Ringraziamo e esprimiamo tutto il nostro supporto e la nostra solidarietà in primo luogo i lavoratori dell’aeroporto che si sono rifiutati di portare a termine l’operazione e al sindacato USB che ha reso nota la notizia.
L’appoggio quasi totale del Parlamento alle decisioni del Governo in merito al conflitto in Ucraina ci fanno pensare che molte e molti di coloro che oggi sono chiamati a rappresentare le cittadine e i cittadini non abbiano la più pallida idea di cosa affermi l’articolo 11 della Costituzione e del suo significato. L’ipocrisia delle vuote parole di pace di chi poi non esita a schierarsi a fianco dell’industria bellica e decide di fomentare un conflitto che, come tutti gli altri a cui abbiamo assistito negli ultimo decenni, sta causando morte e distruzione, deve essere denunciata con ogni mezzo e in ogni luogo.
Per questo motivo la Segreteria della Federazione di Firenze del Partito della Rifondazione Comunista – SE appoggia pienamente ed invita le compagne e i compagni, le cittadine e i cittadini a partecipare alla manifestazione indetta per sabato 19 marzo dall’Unione Sindacale di Base (appuntamento alle ore 15:00 davanti all’aeroporto Galileo Galilei).
La Segreteria provinciale Firenze di Rifondazione Comunista – SE
Condanniamo fermamente l’aggressione della Russia all’Ucraina, che porta morte, distruzione e sofferenze alla popolazione civile, e che non può trovare giustificazione alcuna.
Siamo fermamente contrari a qualunque espansione della NATO, che provoca tensioni e conflitti in Europa come in altre parti del mondo; la NATO ha continuato ad allargarsi verso l’est Europa nonostante gli accordi presi dopo la fine del Patto di Varsavia
Riteniamo inaccettabile la decisione del Governo e del Parlamento italiani per l’invio di aiuti militari, in netto contrasto con l’art.11 della nostra Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e di risoluzione delle controversie internazionali”. L’invio di armi in Ucraina espone il nostro Paese a un grave rischio, ponendolo in una condizione di possibile cobelligeranza, che nell’escalation potrebbe comportare pericoli devastanti, data la presenza di testate nucleari nelle basi NATO italiane.
Condanniamo la posizione dell’Unione Europea, che invece di adoperarsi per una soluzione del conflitto alza il livello dello scontro inviando truppe e armamenti nella zona di guerra.
Denunciamo i gravissimi danni ambientali della guerra, già da otto anni causa del forte inquinamento dei terreni agricoli in Donbass, danni che si moltiplicheranno soprattutto per i paesi con forte dipendenza energetica come il nostro, in cui Draghi parla addirittura di riapertura delle centrali a carbone.
Chiediamo:
l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe dall’Ucraina
la ripresa di trattative, a partire dagli accordi mai rispettati di Minsk del 2014, che prevedevano l’impegno dell’Ucraina a garantire l’autonomia delle regioni di Doneck e Lugansk e la tutela della popolazione russofona
una soluzione diplomatica del conflitto nel contesto e con la presenza di organismi internazionali, che garantiscano la sicurezza di tutte le parti e l’autodeterminazione di tutte le popolazioni coinvolte
che l’Unione Europea eserciti ogni sforzo per realizzare una vera trattativa tra le parti, e non invii aiuti militari
protezione, assistenza, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua cultura e generi, con particolare attenzione alla comunità LGBTQIA+ Ucraina. Accoglienza per i profughi di tutte le guerre, senza distinzione di nazionalità
sicurezza condivisa e disarmo come uniche soluzioni alla guerra
un’Europa senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali
il ritiro di formazioni armate straniere, milizie armate e mercenari stranieri dalla zona di conflitto
Il prezzo di questa guerra, anche in termini economici, verrà pagato dalle popolazioni di tutta Europa. Le cittadine e i cittadini italiani pagheranno l’aumento degli investimenti in armi con una ulteriore penalizzazione dei servizi essenziali (sanità, scuola, trasporti) e con aumenti insostenibili del costo della vita.
L’intensificarsi dello scontro armato porterà profitti enormi solo all’industria bellica.
Fermiamo la guerra in Ucraina Fermiamo tutte le guerre nel mondo
Manifestiamo in corteo a Firenze: venerdì 11 marzo ore 17:30 in piazza Santissima Annunziata
Come donne e uomini di pace vogliamo manifestare la nostra vicinanza alle popolazioni civili, vere vittime del conflitto in corso. La condanna dell’invasione russa è totale perché non ha cercato soluzioni negoziate e persegue una visione imperialistica. In un momento così delicato, con una guerra che rischia di produrre un’escalation senza precedenti, sarebbe però un errore gravissimo schierarsi in modo acritico, vista la sconsiderata politica di allargamento ad est che la NATO ha perseguito negli ultimi due decenni, destabilizzando pericolosamente i precedenti equilibri.
Ora occorre una mobilitazione decisa contro la guerra. È necessario che tanto l’Italia quanto l’intera Europa intervengano per un immediato cessate il fuoco e per riportare la diplomazia a lavorare ad una soluzione del conflitto. L’Italia nella sua Costituzione ripudia la guerra come soluzione delle controversie internazionali e questa indicazione deve essere alla base dell’operato del nostro paese in questa situazione di crisi umanitaria.
La pace si costruisce perseguendo il dialogo e ricercando le condizioni che la possano garantire anche attraverso la disponibilità a rivedere alleanze militari o l’applicazione di accordi come quello di Minsk riconosciuto dalla Comunità Internazionale. Serve quindi che il nostro Paese prenda le distanze da qualsiasi posizione contraria ad un vero processo di pace, rifiutando un conflitto che, come al solito, si alimenta di interessi economici e geopolitici e schiaccia diritti e vite umane.
Per questo facciamo appello a tutti coloro che anche sul territorio del Mugello vogliono costruire un vero movimento che chieda la fine della guerra e la ricerca di negoziati diplomatici per rimuovere ogni ostacolo alla costruzione di una pace duratura. L’Europa e il nostro paese si facciano inoltre carico di accogliere coloro che fuggono da questa e da altre guerre in un doveroso slancio umanitario che rispetti il diritto di questi uomini, donne e bambini a vivere in pace guardando con speranza al futuro.
Aderisci alla pace. Sottoscrivi l’appello scrivendo a mugelloperlapace@gmail.com
Simona Baldanzi, scrittrice Massimo Rossi, giornalista Pietro Cardelli Daniele Bianchini, giornalista Caterina Corti, consigliera comunale Scarperia-San Piero a Sieve Tatiana Bertini, consigliera comunale Scarperia-San Piero a Sieve Lorenzo Verdi, consigliere comunale Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli, consigliere comunale Borgo San Lorenzo Enrico Carpini, consigliere comunale Barberino di Mugello/consigliere metropolitano Paola Nardi, consigliera comunale Barberino di Mugello Stefano Berni, consigliere comunale Barberino di Mugello Emiliano Salsetta, consigliere comunale Vicchio Lorenzo Banchi, consigliere comunale Vicchio Hanno aderito inoltre le liste civiche LiberaMente a sinistra, Borgo in Comune, Ora Barberino, Officina 19 Vicchio e il Partito della Rifondazione Comunista Zona Mugello
Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Firenze
Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Firenze parteciperà alla manifestazione per la pace indetta per sabato 26 Febbraio alle 10:00 presso Ponte Santa Trinita.
Di fronte ai venti di guerra che si stanno muovendo tra Nato e Russia, da comuniste e comunisti non possiamo che sostenere, dare forza e dare vita a mobilitazioni e momenti collettivi contro la guerra; teniamo bene a mente che ogni conflitto armato richiede un prezzo carissimo per la popolazione civile e per le persone con meno mezzi.
In tutta Europa le conseguenze di queste tensioni si sono già tradotte in aumenti del costo dell’energia, mentre è chiaro come la contrapposizione tra popolazione di lingua russa e popolazione di lunga ucraina sia usata per ragioni di interesse economico di chi detiene il potere. Al capitalismo non interessa la pace. L’Ucraina è il territorio con la maggiore presenza di terre nere in Europa, cosa che permetterebbe con un altro sistema economico di sfamare tutta la popolazione europea; gli immensi giacimenti di risorse ferrose e di materiali radioattivi la rendono fondamentale per la produzione di armi contemporanee.
La partita in corso non si gioca sulla democrazia. Il gesto della Russia è sbagliato, perché rompe definitivamente la possibilità di evitare la guerra. Le responsabilità sono da individuare nelle scelte della NATO, di allargarsi a est e di continuare a portare avanti un patto atlantico anacronistico e destabilizzante per tutto il mondo.
Lo schierarsi con la Casa Bianca sta rendendo l’Europa ancora più debole, favorendo così logiche polarizzanti che negano ogni possibilità di pace. Superare le logiche del capitalismo, bloccare le operazioni militari russe, sciogliere la NATO: sono le priorità su cui dare forza alle mobilitazioni per la pace che ci saranno in tutta Italia sabato. Con le nostre bandiere e le nostre parole saremo al fianco dei movimenti, anche a Firenze.
Lorenzo Ballerini, consigliere comunale di Campi a Sinistra
Si è tenuta ieri l’assemblea RLS della Piana Fiorentina, da dove è arrivata la proposta di istituire un tavolo con Asl, Ispettorato del lavoro e istituzioni per tutelare lavoratori e lavoratrici di fronte a una situazione insostenibile sulla sicurezza sul lavoro. Una proposta, quella dei sindacati, di buon senso e condivisibile che accogliamo con entusiasmo e fiducia.
Perché finalmente tenta di squarciare il velo del silenzio sopra una situazione che ormai non è più sostenibile, e, non lo neghiamo, anche perché è una proposta che va esattamente nella stessa direzione dell’idea di un “Assessorato alla buona occupazione” che, come Campi a Sinistra, abbiamo rilanciato a più riprese da oltre tre anni.
Rispetto alle molteplici crisi, alla mancanza di sicurezza, alla tutela della qualità del lavoro, quale ruolo può ricoprire la politica locale? Come può agire e intervenire nel concreto? Davanti all’immobilismo abbiamo appunto proposto l’Assessorato alla buona occupazione, un osservatorio permanente per la qualità dell’occupazione, quindi anche alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in grado di garantire in tutto il territorio un’offensiva a difesa della dignità del lavoro e di chi lavora.
Una vera lente di ingrandimento sul mondo del lavoro nel nostro territorio, capace però di intervenire anche in anticipo orientando le politiche pubbliche territoriali a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici e attivando strumenti nuovi di controllo sui territori in maniera diffusa e capillare, quale rete di uffici e servizi per intervenire in maniera vincolante su ogni attività produttiva. Avere sul proprio territorio ogni azienda in regola rispetto al d.81/2008 dovrebbe essere un passaggio obbligato, come necessario dovrebbe essere valutare ogni variante urbanistica, ogni concessione a costruire che viene rilasciata, in una prospettiva temporale più ampia e non solo in termini di aumento dell’occupazione.
Bene, quindi, la proposta del tavolo permanente, bene avviare con urgenza un percorso a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Non c’è più tempo da perdere e la situazione è insostenibile.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Borgo San Lorenzo
La stagione dei raccolti ancora non è iniziata e il lento coltivare privatizzazioni e alienazioni continua a dare frutti amari e difficili da digerire. Siamo infatti di fronte ad aumenti delle tariffe del servizio mensa comunale, oramai frequente conseguenza che si verifica per i servizi che vengono esternalizzati. Se la gestione della pandemia sembrava averci insegnato cosa vuol dire smantellare i servizi pubblici, c’è forse chi ha deciso di non farne tesoro.
Nel caso del Comune di Borgo San Lorenzo addirittura gli aumenti sono stati decisi dall’amministrazione ancor prima del subentro del gestore privato, il quale in ogni caso ne godrà fra pochi mesi. Che i due aspetti, aumenti e subentro di un privato, siano scollegati appare oramai molto difficile da credere. Forse l’amministrazione non voleva rimangiarsi l’impegno a non alzare le tariffe come conseguenza dell’esternalizzazione, quindi ha trasformato la conseguenza in una premessa? Ha forse fatto ora quello che comunque sarebbe stato fatto dopo?
In ogni caso, quando si smantella il pubblico ciò che si ottiene è il profitto nelle tasche dei privati, a fronte di un peggioramento dei servizi per i cittadini. Questa non è ideologia, come può ancora sostenere qualcuno, ma è un fatto, solido e incontestabile, dimostrato dagli ultimi vent’anni di esternalizzazioni. Chiunque sostenga il contrario è evidentemente in malafede, così come chi ha portato avanti politiche di alienazione dei servizi pubblici è responsabile degli effetti che hanno prodotto, e non si può nascondere dietro ragioni contingenti e inevitabili, come il prezzo delle materie prime, il Covid o altro.
L’unica vera ragione che va riconosciuta è che il servizio mensa, fino ad ora interamente comunale a Borgo San Lorenzo, è stato svenduto e chi sta subentrando nella gestione vorrà guadagnarci e per questo forse si sono resi necessari aumenti nelle tariffe. Noi avremmo voluto invece che la gestione del servizio fosse rimasta pubblica, così da intervenire per scongiurare simili aumenti, tutelando l’accesso al servizio e evitando di gravare sui bilanci delle famiglie in un momento in cui il costo della vita sta aumentando in modo intollerabile.
La giornata di sabato 12 febbraio, individuata per il lancio della campagna nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea contro il caro bollette ha visto le compagne e i compagni dei nostri circoli nelle piazze per la raccolta firme e per Aranc’è, la nostra iniziativa per finanziare una cassa di solidarietà in aiuto a chi non riesce a pagare le bollette.
Empoli, Campi Bisenzio, Barberino di Mugello, Rignano, Figline – Incisa Valdarno e Firenze: nelle prossime settimane continuerete a trovarci nelle piazze con le nostre bandiere, i nostri volantini, le arance e i fogli per sottoscrivere le firme da presentare al Prefetto. Dopo due anni di crisi dovuta alla pandemia è ora di dire basta: non è ammissibile che a pagare il prezzo più alto siano sempre famiglie e chi lavora (ricevendo, tra le altre cose, uno dei salari medi più bassi d’Europa).
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune Lorenzo Palandri, Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Firenze
“Campagna arrivata stamani in piazza Dalmazia, promossa da Rifondazione, con conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), Enrico Carpini (Territori Beni Comuni) e Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra)”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune: “Questa mattina abbiamo partecipato alla conferenza stampa lanciata da Rifondazione Comunista – Sinistra Europea per ribadire la necessità di politiche energetiche adeguate al XXI secolo e sostenibili: il pianeta può sopravvivere all’umanità, pretendere scelte radicali e rapide è un atto di egoismo per la sopravvivenza della nostra specie, ma chi governa sembra dimenticarlo. Crisi sanitaria ed economica segnalano la necessità di scelte chiare, dalla parte delle classi sociali più in difficoltà e fragili”.
Queste le dichiarazioni di Lorenzo Palandri, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Firenze “Ringraziamo gli istituzionali della sinistra presenti questa mattina con noi in piazza (oltre al gruppo consiliare di Firenze c’erano anche Territori Beni Comuni della Città Metropolitana, con Enrico Carpini, e Campi a Sinistra, con Lorenzo Ballerini). La nostra iniziativa è nazionale ma a disposizione per la costruzione di percorsi unitari, tanto nella società, quanto a livello elettorale. Abbiamo bisogno di conflitto e opposizione, per difendere la vita quotidiana di chi vive del proprio salario, a loro dobbiamo unità ed efficacia.
A Firenze prosegue la campagna Aranc’è con la vendita delle arance solidali, per creare una cassa di resistenza da mettere a disposizione a chi deve scegliere se arrivare a fine mese o accendere il riscaldamento. L’abbiamo collegata alla mobilitazione nazionale di cui riportiamo la piattaforma”.
Questa la nota nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Oggi e domani saremo in piazza in tutta Italia per la campagna contro l’aumento delle bollette e il carovita. L’aumento dei prezzi che ha toccato a gennaio il 4,8% trainato dall’aumento delle bollette di luce e gas colpisce duramente soprattutto lavoratori dipendenti e autonomi, i ceti popolari in generale, già allo stremo a causa della crisi e di salari e pensioni tra i più bassi d’Europa. Ci sono 5 milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno stipendi mensili sotto i mille euro e centinaia di migliaia di partite iva hanno dovuto cessare l’ attività. Nel nostro martoriato paese ben il 27% della popolazione è a rischio povertà. La situazione per le famiglie a basso reddito è molto più grave di come viene dipinta dalle statistiche per la concomitanza di due fattori. Il primo è che tanto più basso è il reddito, tanto più assorbente diventa la quota di salario destinata all’acquisto dei beni di prima necessità e a pagare le bollette, arrivando in molti casi ad assorbirlo tutto.
In secondo luogo perché sono proprio questi beni di sussistenza ad aver subito insieme alle bollette aumenti esorbitanti. Altro che 4,8%! Generi di base indispensabili come l’olio, la verdura e la pasta sono aumentati secondo l’Istat fino a due tre volte il tasso d’inflazione! E una situazione drammatica prodotta da anni di blocchi contrattuali, di aumenti così limitati, non solo nei contratti pirata, da essere annullati dall’inflazione in pochissimo tempo anche perché ancorati a un indice, l’IPCA che esclude i prezzi dell’energia. È ora di rilanciare le lotte per imporre al governo e ai padroni salari dignitosi nel pubblico e nel privato contro l’intenzione palese di scaricare l’inflazione sui salari e sulle pensioni.
Chiediamo al governo di approvare subito un provvedimento di blocco degli aumenti delle bollette come in Francia e Spagna, di calmierare i prezzi dei beni di prima necessità, di introdurre un salario minimo legale di 10 euro netti all’ora per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, di reintrodurre uno strumento automatico di adeguamento di salari e pensioni all’inflazione come la scala mobile”.
Oggi è stato pubblicato sul sito del Comune di Campi Bisenzio il bando per il primo concorso letterario intitolato a Lorenzo Orsetti “Orso”.
La proposta del concorso è nata grazie a una mozione di Campi a Sinistra, approvata, grazie al lavoro del consigliere Lorenzo Ballerini, dal Consiglio Comunale e poi discussa in Quinta Commissione Consiliare. Un’idea portata avanti quindi dalla lista di cui Rifondazione Comunista è parte integrante e che sostiene fin dalla nascita.
Il Concorso Letterario è un modo per tenere viva la memoria di Lorenzo Orsetti e sensibilizzare l’intera cittadinanza su quanto sta accadendo nel nord della Siria. Non solo. È il tentativo di avvicinare i più giovani al tema della giustizia e della solidarietà internazionale attraverso la scrittura e la riflessione.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.