Riportiamo qui di seguito e condividiamo l’appello dei 318 lavoratori licenziati dalla Bekaert di Figline Valdarno, invitando tutte e tutti a rispondere alla mobilitazione lanciata per domenica 5 dicembre.
Come lavoratori licenziati dalla Bekaert di Figline Valdarno, anche vista la sentenza negativa del tribunale di Firenze che il 6 novembre ha respinto il ricorso pilota di un lavoratore licenziato, aderiamo all’appello lanciato nei giorni scorsi dal Circolo del Valdarno del Partito della Rifondazione Comunista, di Potere al Popolo e del Partito Comunista Italiano, per organizzare un presidio pubblico contro i licenziamenti, per la tutela dell’ambiente, contro lo stato di abbandono della fabbrica, un eco-mostro a due passi dal centro storico di Figline.
Una parte importante dei 318 lavoratori licenziati dalla Bekaert, non ha ad oggi ottenuto nessuna soluzione occupazionale ma solo la NASPI come minimo ammortizzatore sociale. Peraltro va ricordato anche le decine di lavoratrici e lavoratori dell’indotto, i primi a pagare il prezzo delle crisi industriali, senza alcuna tutela o attenzione delle istituzioni.
Si aggiunge alla gravità della vertenza lavorativa, quella ambientale con un’enorme struttura dismessa alle porte del paese, lasciata nella disposizione esclusiva della multinazionale belga, che nemmeno si interfaccia con sindacati e istituzioni ma che ha goduto in passato di importanti sostegni pubblici, come del resto anche la Pirelli, da cui la fabbrica fu acquisita.
Una arroganza reazionaria inaccettabile che sta dilagando in tutta Italia, dove le multinazionali hanno facoltà di sfruttare persone e territori a proprio piacimento e poi fuggire con il malloppo come successo anche alla Whirpool, alla GKN, in Alitalia… Le stesse istituzioni locali e nazionali al di là della solidarietà di facciata non hanno voluto o saputo contrastare lo strapotere dell’azienda, negando la possibilità agli operai di rilevare la fabbrica tramite una cooperativa autorganizzata; un progetto concreto che un gruppo di lavoratori supportati dalla Fiom, aveva presentato per riprendere la produzione ma che è stato ostacolato dalla azienda e poi affossato dal Governo.
Dobbiamo organizzarci per contrastare la violenza padronale, per difendere diritti, dignità e futuro di tutti/e; una nuova resistenza che ha un valore particolare in un territorio come quello di Figline, medaglia d’oro per la Resistenza antifascista.
Invitiamo lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, organizzazioni sindacali e politiche impegnate nei temi del lavoro del sociale e dell’antifascismo, a partecipare al presidio pubblico che si terrà, domenica 5 dicembre, alle ore 10:00 di mattina, davanti ai cancelli della Bekaert di Figline Valdarno, per rivendicare piena occupazione e diritto al reddito, progetti concreti di reindustrializzazione, riconversione e tutela dell’area, che deve tornare a disposizione e utilità della comunità figlinese.
Lì, Figline Valdarno
I lavoratori Bekaert
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