(ANSA) – PESCARA, 03 AGO – “Il divieto sulla produzione di cannabis light che il governo ha inserito nel ddl sicurezza è una follia oscurantista che, se approvata, colpirebbe una filiera produttiva importante e in crescita”, dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista. “Per questo ho invitato due operatori del settore a intervenire in conferenza stampa per dare voce a chi lavora e investe”. Acerbo ha poi aggiunto che “Qui siamo di fronte ad un fatto abnorme con il Governo che conduce una crociata ideologica contro la filiera della canapa che ricordo che ricordo a questi signori era una grande produzione agricola proprio nel periodo fascista e finì agli anni Quaranta e Cinquanta con l’Italia leader mondiale. Oggi viene messa fuori legge la cannabis light e tutte le infiorescenze che sono prive di principio attivo e che dunque non hanno nulla a che fare con le droghe leggere. È come se mettessimo fuori legge la camomilla. È una assurdità che metterà in crisi centinaia di imprese in Italia che danno lavoro a migliaia di persone che lavorano nel settore agricolo. Una intera filiera messa in crisi per fare propaganda e demagogia. Bisogna fermare questo provvedimento e chiediamo ai parlamentari abruzzesi di informarsi prima di votare questo provvedimento”. Mario Muzii, produttore di cannabis light in una azienda del pescarese spiega che “senza nessun tipo di considerazione ideologica possiamo dire, parlando di numeri, che questo settore da lavoro in Italia ad oltre 11mila persone e la mia azienda nel periodo della raccolta da lavoro ad oltre 100 lavoratori stagionali tutti assunti secondo il Contratto nazionale di lavoro per l’agricoltura. Parliamo di padri e madri di famiglia con conseguenze facilmente immaginabili”. (ANSA).