Circolo di Rifondazione Comunista – SE “Angiolo Gracci” del Valdarno
Il partito della Rifondazione Comunista – SE ha partecipato oggi al fianco degli operai Bekaert al presidio pubblico davanti ai cancelli della fabbrica (ex Pirelli) di Figline Valdarno, chiusa ormai da tre anni dalla multinazionale belga, con il licenziamento di 318 operai, che ha colpito duramente anche l’indotto del territorio, lasciando un enorme eco-mostro abbandonato alle porte del centro storico di Figline Valdarno.
Il presidio organizzato insieme a alle sezioni locali di PCI e PAP e ai lavoratori Bekaert è stato fortemente voluto dal circolo “Angiolo Gracci” del Valdarno del nostro partito, che in solidarietà politica e umana alle famiglie dei lavoratori coinvolti ha, da molti mesi, rilanciato la questione con comunicati stampa, volantinaggi e confronti con gli operai.
In piazza presenti oltre alle forze politiche il sindacato Fiom che rappresenta la vertenza e che aveva proposto dopo la chiusura della fabbrica la costituzione di una cooperativa di operai per l’autogestione della fabbrica, proposta vilmente respinta dalla Bekaert e dal Governo.
Presente anche il sindacato di base CUB in solidarietà agli operai che ha ribadito la sua disponibilità a sostenere le iniziative sindacali e di lotta politica che saranno messe in campo sua questione.
Come PRC erano presenti anche il Consigliere metropolitano Enrico Carpini che ha dato disponibilità ad approfondire la questione ambientale, il segretario del PRC di Firenze Lorenzo Palandri e il responsabile nazionale per il settore cultura del PRC Dmitrij Palagi, anche in veste di consigliere comunale del gruppo Sinistra Progetto Comune, come la Capogruppo Antonella Bundu, anche presente.
Presente anche una delegazione dei lavoratori GKN che ha voluto testimoniare la vicinanza anche a questa vicenda è ribadire l’importanza della lotta contro le delocalizzazioni e i licenziamenti.
Come PRC continueremo la lotta per rivendicare piena occupazione per il lavoratori licenziati e il recupero sul territorio dei posti di lavoro persi, che deve andare di passo con la eventuale reindustrializzazione, riconversione, bonifica dell’area. Ci batteremo in ogni caso contro ogni possibile speculazione edilizia o commerciale sulla testa della cittadinanza.
Peraltro continueremo la battaglia a livello nazionale contro lo strapotere delle multinazionali e contro le speculazioni dei padroni; per cui è necessaria una legge contro le delocalizzazioni che tuttavia da sola non può bastare, perché serve parallelamente una legge sugli espropri delle aziende che speculano e licenziano e serve anche il controllo pubblico delle filiere industriali, in particolare nei quelle strategiche come l’acciaio.
Del resto le trasformazioni dei sistemi produttivi in termini ecologici e tecnologici comportano anche una diversa concezione del lavoro e della occupazione, per cui è sempre più necessario “lavorare meno per lavorare tutti” attraverso la riduzione dell’orario lavorativo a parità di stipendio; in sostanza quelle 35 ore massimali che sono una rivendicazione storica del nostro partito, con cui abbiamo riempito le piazze di tutta Italia.
Una redistribuzione del lavoro che deve andare di pari passo con la redistribuzione della ricchezza, altra necessaria battaglia che porteremo avanti con determinazione, anche in favore di una legge patrimoniale ormai non più rimandabile.
In tutto ciò continueremo a cercare, dove possibile, la convergenza con le altre forze politiche e sociali della sinistra, per una stagione di lotte in cui lavatrici, lavoratori e cittadini/e devono tornare a essere protagonisti.
Grazie a tutte e a tutti.