Trasporto pubblico: scaricabarile sugli aumenti, a pagare saranno lə studentə
Enrico Carpini – Consigliere Territori Beni Comuni Città Metropolitana
Giovani Comunistə Firenze
All’annunciato rincaro degli abbonamenti per il trasporto pubblico degli iscritti all’università si sta accompagnando un grottesco scaricabarile tra i principali attori coinvolti.
Da una parte l’Università di Firenze e le istituzioni, che garantiscono (“quanto-sono-umani-loro“) i fondi degli anni precedenti, nonostante l’enorme aumento dell’utenza universitaria che utilizza il tpl.
Dall’altra il nuovo soggetto gestore, AT, che in punta di diritto non si accontenta di niente di meno di un milione di euro in più.
La situazione è grottesca anche perché l’aumento dell’utenza in realtà tale non è: una banale accortezza ha mostrato che l’insieme degli universitari e delle universitarie che usufruiscono dell’abbonamento agevolato non è pari a 3.000 unità, come ipotizzato precedentemente, ma 27.000.
Che dire poi del servizio? Il calo di qualità del trasporto pubblico fiorentino a seguito del passaggio al gestore unico privato è evidente.
In tutto questo a rimetterci sarà la classe studentesca, a cui viene affidato il peso economico dell’aumento di prezzo, e la sua rappresentanza, che in quanto presente ai tavoli di trattativa (e possiamo immaginarci con quale possibilità di incidere sulle decisioni) viene usata della rettrice come scudo contro ogni critica.
Se non ci saranno marce indietro, saremo costretti a prendere atto che le istituzioni, ma sarebbe più corretto dire la forza politica che le controlla, preferiscono non rinnegare le proprie scelte sbagliate, anche a costo di indebolire il diritto allo studio, i sindacati studenteschi ed il trasporto pubblico e sostenibile.