AL FIANCO DI LAVORATRICI E LAVORATORI DELLA GKN
Alcune foto dallo sciopero generale di questa mattina, a sostegno di lavoratrici e lavoratori e dei loro diritti.
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Alcune foto dallo sciopero generale di questa mattina, a sostegno di lavoratrici e lavoratori e dei loro diritti.
La catena di nuovi licenziamenti di massa che sta colpendo lavoratrici e lavoratori, in molte grandi aziende del paese, dalla Gkn alla Whirpool, dalla ex Embraco alla Giannetti, alla Stellantis, con rischio di allargamento ad altre vertenze come Alitalia e Ilva, รจ una mattanza vergognosa che mette in pericolo il futuro di migliaia di famiglie e minaccia una desertificazione industriale del paese.
Tale situazione brucia ancora di piรน per i cittadini di Figline e Incisa Valdarno e per lavoratrici e lavoratori della Bekaert (ex Pirelli), che dopo anni di false promesse, si ritrovano licenziati in centinaia.
Un attacco cosรฌ pesante del capitalismo italiano, all’indomani dello sblocco dei licenziamenti non puรฒ essere casuale: i padroni, contando sulla lealtร del Governo Draghi come rappresentante della grande finanza mondiale, ricattano il paese per ottenere incentivi, sgravi fiscali e impunitร .
Le multinazionali godono nel nostro paese di un potere strabordante e pericoloso, che deve essere regolato e limitato; contrastando le iniquitร di un sistema basato sullo sfruttamento del lavoro e sullo schiacciamento dei diritti.
Non รจ ammissibile che i capitalisti si continuino a riempire le tasche sfruttando tutto ciรฒ che รจ sfruttabile, per poi prendere la cassa e fuggire verso altre terre da dissanguare.
I territori devono essere dei cittadini e le fabbriche devono essere degli operai!
Le attivitร produttive di chi specula e distrugge, devono essere requisite e restituite alla collettivitร .
Anche per la Bekaert di Figline Valdarno chiediamo l’esproprio della fabbrica e l’avvio della produzione industriale sotto il controllo pubblico, con la riassunzione di tutti gli operai oggi licenziati!!
Sarebbe infatti gravissimo vedere il sito industriale trasformato in un centro commerciale o in area residenziale, un epilogo che non permetteremo.
Parallelamente oggi la battaglia dei lavoratori GKN, brutalmente licenziati in 500 (contando gli appalti) senza preavviso, dal fondo di investimento inglese proprietario del marchio, diventa una lotta emblematica per il territorio toscano e non solo: Fermare gli speculatori in GKN significa dare slancio a molte altre lotte operaie in corso.
La solidarietร della popolazione e la determinazione dei lavoratori puรฒ infatti portare a una vittoria piena e alla riapertura della fabbriche, senza compromessi al ribasso!!
Come circolo del Valdarno del Partito della Rifondazione Comunista esprimiamo massima solidarietร a lavoratrici e lavoratori in lotta e ci impegneremo per tenere viva l’attenzione e la solidarietร sulle vertenze contro i licenziamenti.
Basta sfruttamento, basta ricatti tra salute e lavoro, basta strapotere delle multinazionali.
Riprendiamoci territori e lavoro.
Figline e Incisa Valdarno, Luglio 2021
Circolo PRC del Valdarno, Angelo Gracci
“Un modo per confermare e dimostrare il nostro concreto e quotidiano sostegno alla lotta che verrร portata avanti dall’assemblea permanente, qualsiasi forma prenderร ”
Il Partito della Rifondazione Comunista conferma la sua solidarietร e il suo sostegno alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della GKN, qualsiasi forma sceglieranno per la loro lotta. Abbiamo raggiunto la fabbrica poco prima dell’assemblea aperta, con il Segretario nazionale e alcune delle figure istituzionali del territorio che abbiamo contribuito ad eleggere nei comuni dell’area e in Cittร Metropolitana.
Le parole di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista: ยซla GKN, come azienda (acquistando Augusta) ha incassato dallo Stato centinaia di milioni mai restituiti, ora pensano di chiudere e delocalizzare all’estero. Draghi mostri di essere capace di fare qualcosa sul serio, perchรฉ finora ha fatto solo gli interessi del grande capitale. Questa non รจ un’azienda “decotta”, ci sono professionalitร da salvaguardare. Draghi si ricordi cosa fece La Pira e ne segua l’esempio. ยป.
Queste le parole di Lorenzo Ballerini, consigliere comunale di Campi a Sinistra: ยซnon possono bastare i tavoli rituali e le parole di circostanza. Quanto accade รจ la logica conseguenza di una centralitร del lavoro che da troppo tempo manca a tutti i livelli della politica, anche sul piano locale. Dobbiamo essere in grado di sostenere le lotte che verranno decise in fabbrica durante l’assemblea permanenteยป.
Insieme alle compagne e ai compagni del Partito, a partire dai circoli della piana, erano presenti anche il consigliere della Cittร Metropolitana Enrico Carpini, quelli del Comune di Firenze Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, quelli di altri comuni dell’area (tra cui Caterina Corti, di San Piero e Scarperia).
Valentina Adduci – Comitato Politico Federale Rifondazione Comunista – SE Firenze
In questi giorni non si puรฒ non riflettere sulle morti (sul lavoro) inaccettabili che si sono verificate dallโinizio dellโanno e sul sistema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Partendo dallโanalizzare la normativa in materia di sicurezza, d.lgs. 81/2001, detto testo unico, il suo limite, รจ la sua astrattezza, ovvero la sicurezza viene interpretata o comunque la norma viene applicata dai datori di lavoro quasi esclusivamente sul piano formale.
Ci si limita alla produzione di documenti (spesso fatti in serie, spesso illeggibili per i non tecnici, puรฒ accadere anche che siano retrodatati), e allโespletamento delle formalitร cosรฌ come prescritte nella norma e cosรฌ ci si sta tranquilli, ci si salva perchรฉ si puรฒ dimostrare di avere tutto in regola. Anche i corsi di formazione sulla sicurezza spesso sono svolti nellโottica di espletare una mera formalitร , obbligatoria per legge.
Per i lavoratori, centrale dovrebbe essere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. E invece la realtร spesso รจ diversa. LโRLS, infatti, viene coinvolto solo al momento dellโapposizione delle firme, mentre invece la legge prescrive il coinvolgimento sostanziale dellโRLS proprio anche nella fase della stesura del DVR. E cosรฌ anche nella riunione periodica lโRLS viene coinvolto sempre solo come mera formalitร . Puรฒ accadere, anche, che lโRLS venga scelto o segnalato dal datore di lavoro (magari una persona di fiducia del datore di lavoro), magari non espresso dai sindacati anche se presenti in azienda, come invece prescrive la legge.
Ebbene in questo contesto il ruolo di RLS รจ particolarmente difficile, ovvero a fronte di continue frustrazioni, mancate convocazioni, mancati coinvolgimenti, segnalazioni senza alcuna risposta, disinteresse generale dei colleghi che spesso vivono questa figura come elemento di disturbo, riesce a portare il suo ruolo a testa bassa solo se รจ fortemente motivato.
E poi come non citare il grande assente dellโintero tema: i controlli! Nessun tipo di controllo maiโฆ Se non incidenter tantum controlli di tipo formale sulla documentazione (si torna ancora sulla formalitร della materia).
Venendo al nostro ruolo come Partito della Rifondazione Comunista noi abbiamo il dovere in primis di intervenire sulla coscienza dei nostri colleghi banalmente sui luoghi di lavoro, di promuovere una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che spesso non รจ percepita come questione seria, oppure sembra relegata solo ai lavori dove il tema รจ macroscopico come per esempio lโedilizia, ma se il datore di lavoro ti chiede di spostare un frigo perchรฉ in quel momento cโรจ bisogno e la movimentazione carichi non rientra nelle tue mansioni anche quella รจ questione di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Foto: compagni di Rifondazione Comunista – SE della Toscana in occasione della manifestazione indetta a Prato in seguito alla morte dell’operaia Luana D’Orazio.
Monica Sgherri – Responsabile casa e diritto all’abitare
Finalmente una buona notizia: la Corte Costituzionale conferma lโillegittimitร di alcuni articoli discriminatori della legge regionale 34 sui criteri di assegnazione degli alloggi popolari.
Da anni denunciamo quanto hanno fatto le regioni per diminuire la platea degli aventi diritto alla casa. Nessuna risorsa aggiuntiva per rispondere alle migliaia di famiglia nelle graduatorie comunali ma per contribuire alla risoluzione del problema sceglievano di discriminare per ridurre il numero dei richiedenti!
Prima la Lombardia introduceva dei criteri premianti la storicitร della residenza, come dire prima i nostri concittadini, poi i lombardi, poi ancora gli italiani e dopo i comunitari e gli extracomunitari, Se ci vogliono anni per un comunitario o un extracomunitario per avere la residenza nel Comune a questi anni se ne dovevano aggiungere altri di storicitร della residenza. La legge Lombarda prevedeva 10 anni, dopo sentenza gli anni venivano ridotti a 5. Su questa scia anche la Liguria, sempre del centro destra, ma non da meno anche la Toscana di centro sinistra introduceva gli anni di residenzialitร a cui si aggiungeva un punteggio premiante per gli anni di presenza in graduatoria comunale.
La Corte Costituzionale, annullando questi articoli, ha sottolineato lโirragionevolezza del criterio di storicitร della residenza in quanto di per se non รจ significativo di maggior bisogno, e la pretestuositร della richiesta di documentazione proveniente dai paesi dโorigine (non sempre possibile, non sempre esigibili o accessibili) quanto per gli italiani basta una autodichiarazione.
La Corte ha dichiarato illegittima anche la decadenza dellโalloggio per condanna penale (criterio ancora in vigore in Toscana) di un solo componente della famiglia
Grande soddisfazione per questa importante vittoria da parte dellโUnione Inquilini che aveva presentato il ricorso come si legge nel loro comunicato stampa: โSiamo soddisfatti per la sentenza della Corte perchรฉ snatura tutto lโimpianto della Legge regionaleโ- ha detto il segretario regionale dellโUnione Inquilini Walter Rapattoni. โLโaumento del punteggio, assegnato dalla storicitร della residenza, avrebbe sfavorito le persone immigrate. Sul requisito di non possidenza allโestero, discriminatorio per persone provenienti da paesi in cui รจ difficile ottenere questi documenti, si sancisce che รจ valida lโautocertificazione come per tutti i cittadini. Solo chi non ha la residenza fiscale in Italia รจ obbligato a fornire una documentazione ulterioreโ- Il Segretario nazionale Massimo Pasquini ha aggiunto: โCon la precarietร alloggiativa peggiorata a causa della pandemia e la richiesta sempre maggiore di alloggi pubblici invitiamo la classe dirigente a evitare giochini per mettere lโuno contro lโaltro le persone, ma a lavorare e seriamente per attivare politiche abitative strutturali. โ
Le case popolari mancano e il bisogno cresce. Ma la soluzione non รจ quella di diminuire la platea dei richiedenti con criteri pretestuosi e discriminatori ma avviando un serio piano di implementazione di alloggi di edilizia economica e popolare. Finalmente una sentenza dice basta alle discriminazioni
E ora il nostro impegno di far arrivare nei vari consigli regionali la richiesta di correggere le leggi regionali e di cancellare quanto annullato dalla Corte Costituzionale nella legge regionale 34 dellโAbruzzo.
Contributo pubblicato su www.rifondazione.it
Immagine da www.picryl.com
Monica Sgherri – Responsabile casa e diritto allโabitare
Nonostante la grave crisi economica determinatasi dallโemergenza covid che getta in povertร o a rischio di un numero in costante crescita di famiglie, le poche misure emergenziali adottate dal Governo nei vari decreti cominciano a scricchiolare perchรฉ crescono le pressioni per azzerarle.
Questo vale (associazione industriali docet) per rimuovere il divieto di licenziamento e soprattutto non prorogarlo, nonostante le conseguenze devastanti di unโondata di licenziamenti. Ma questo vale anche per lโunico serio provvedimento emergenziale preso sulla casa: il blocco delle esecuzioni degli sfratti. In piena epidemia sanitaria non si possono buttare in mezzo alla strada famiglie che hanno solo la colpa di essere morosi incolpevoli, perchรฉ hanno perso il lavoro o ridimensionato sostanzialmente il reddito da lavoro. Se le varie colorazioni delle Regioni impediscono spostamenti e impongono coprifuoco dopo una certa ora come รจ possibile programmare, sempre in nome allโemergenza sanitaria, famiglie senza una casa dove ripararsi?
Un provvedimento per pochi mesi, prorogato via via perchรฉ nel frattempo niente era stato fatto per risolvere a monte di chi non puรฒ accedere sul libero mercato alla casa. Proroghe per pochi mesi che mettevano sotto tortura le famiglie interessate che continuavano a vivere sotto lโincubo dello sfratto. Proroghe del blocco delle esecuzioni degli sfratti che non bloccavano gli iter giudiziari visto che continuavano le notifiche di sfratto agli inquilini rimandando lโesecuzione allo scadere del blocco.
Il blocco delle esecuzioni degli sfratti รจ stato dunque prorogato al 30 giugno 2021.
Contro di esso le ire del segretario della Lega Salvini che si metteva a difesa dei โpoveriโ proprietari di casa sfruttati dai โfurbettiโ che non pagano lโaffitto, quando invece lo sappiamo tutti piรน del 90% degli sfratti sono per morositร incolpevole.
Giร questโultima proroga restringeva, rispetto alle precedenti, lโesecuzione dello sfratto ai mancati pagamenti del canone (morositร incolpevole) escludendo ad esempio gli sfratti per fine locazione (come se lโimpoverimento non toccasse anche quelle famiglie che hanno i contratti di affitto scaduti!)
Subentra ora un gravissimo e inaccettabile parere della VI commissione finanze della camera, indirizzato alle Commissioni competenti sul decreto Milleproroghe, in base al quale si introdurrebbe n ulteriore restringimento nellโapplicazione del blocco delle esecuzioni escludendo le morositร incolpevoli precedenti alla epidemia covid da quelle emerse durante lโepidemia.
La crisi economica cresce, il numero di famiglie in povertร aumenta vertiginosamente e una commissione parlamentare scopre, come unico rimedio, quello di cancellare il diritto a un tetto alle famiglie oggi, o ancora oggi, in difficoltร . Inaccettabile. Dobbiamo costruire una pressione cosรฌ forte per far cadere nel nulla questo parere.
Come abbiamo giร avuto modo di dire, si possono adottare provvedimenti a favore dei proprietari che non possono liberare lโappartamento, soprattutto quei piccoli proprietari che hanno uno o due immobili, ma la strada รจ quella di un rimborso risarcitorio e soprattutto di non far pagare le tasse su un affitto che non percepiscono.
Come abbiamo giร avuto modo di dire nessun piano, neanche da quando รจ conclamata la crisi economica, per rilanciare lโedilizia popolare che in Italia รจ fanalino di coda, con percentuali irrisorie rispetto anche ai ricchi paesi europei
La soluzione non puรฒ essere quella di privare di un tetto una famiglia in stato di bisogno! Perchรฉ, non ci stancheremo mai di ripetere piรน del 90% degli sfratti emessi sono per morositร incolpevole, ossia lโimpossibilitร di corrispondere un affitto a seguito di licenziamento o riduzione del reddito da lavoro.
Contro questo parere un comunicato tuonano allโunanimitร i Segretari Generali di SUNIA, UNIAT, e Unione Inquilini: โRiaffermiamo che, per i sindacati nazionali degli inquilini, la sospensione opportunamente inserita dal Governo nel decreto non si tocca perchรฉ รจ elevato il rischio di effetti e conseguenze sociali devastanti! Noi non staremo a guardare dalla finestra, ma saremo in campo con gli inquilini a protestare contro una modifica ingiusta che si deve evitare.โ
La nostra mobilitazione deve essere alta, a partire da uno sforzo straordinario per costruire presidi davanti a Comuni Regioni Prefetture contro il parere restrittivo della Commissione parlamentare finanze. Il blocco degli sfratti non si tocca!
Quanto accade ci deve allarmare: a marzo scade il blocco dei licenziamenti e a giugno il blocco delle esecuzioni degli sfratti: sai annuncia un disastro sociale e dobbiamo da oggi costruire la mobilitazione per bloccare questa carneficina sociale
Per garantire un tetto a tutti le soluzioni ci sono, le risorse anche: Un piano casa straordinario a consumo di suolo zero che riconverta a edilizia popolare tutto il patrimonio pubblico, a qualunque titolo pubblico, compatibile con la residenza.
ร solo con lโimmissione di un numero sufficiente al bisogno di alloggi popolari si puรฒ programmare la fine del blocco delle esecuzioni degli sfratti. Siamo in piena pandemia, troviamo soluzioni risarcitorie anche per i proprietari, soprattutto i piccoli proprietari, ma nessuno resti senza casa!
Contributo pubblicato su www.rifondazione.it
Crediti immagine: commons.wikimedia.org