Pubblichiamo, qui a seguito, le date delle Celebrazioni per gli 80 anni dalla Liberazione della nostra Città:
Lunedì 5 agosto 2024, alle 09:00, presso lo Stabilimento Farmaceutico Militare (ritrovo in piazza del Sodo, Firenze), cerimonia commemorativa in ricordo della strage di Castello promossa dal Consiglio di Quartiere n° 5 (maggiori informazioni qui).
Giovedì 8 agosto 2024, alle 19:30, in piazza Santo Spirito (Firenze), celebrazione commemorativa della Liberazione dell’Oltrarno e della morte del comandante partigiano “Potente” promossa dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione Oltrarno Firenze (maggiori informazioni qui).
Venerdì 9 agosto 2024, alle 10:00, presso il Cimitero di Rifredi (via Panciatichi 61, Firenze), Cerimonia commemorativa dei Partigiani caduti nel corso della liberazione di Firenze (maggiori informazioni qui).
Sabato 10 agosto 2024, alle 18:00, presso la stazione Leopolda, lato via Elio Gabbuggiani (Firenze) cerimonia commemorativa in ricordo dei Soldati Sikh, caduti per la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944 (maggiori informazioni qui).
Domenica 11 agosto 2024, dalle 07:00 alle 12:00 appuntamenti ufficiali e istituzionali del Comune di Firenze per il giorno in cui si celebra la Liberazione della Città (maggiori informazioni qui).
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina: — Viva il Primo Maggio come giornata di lotta dei lavoratori e dei popoli liberi del mondo contro i nemici dell’umanità.
O nostro grande popolo palestinese, O popolo della classe operaia palestinese e dei lottatori di tutto il mondo, O tutti coloro che sono liberi e onorevoli nella nostra nazione e nel mondo,
Ogni anno, il primo maggio, i popoli del mondo, in particolare la classe operaia globale, e tutti i poveri, gli oppressi e gli oppressi di questo mondo, festeggiano di fronte alle pratiche brutali, selvagge e schiavizzanti perpetrate contro di loro da una feroce élite finanziaria, che ignora tutti i valori e i principi umani, lottando con tutte le sue forze per perpetuare il proprio controllo e dominio sui popoli del mondo e sulle loro risorse, utilizzando per i propri obiettivi politici, economici e sociali tutto ciò che le industrie militari e le moderne hanno sviluppato la tecnologia e tutti i metodi di tradimento e inganno per raggiungere i propri scopi e interessi, senza alcuno scrupolo o coscienza morale o umana.
Il nostro popolo, insieme a tutti i lavoratori e le persone libere del mondo, commemora quest’anno il primo maggio, nel momento in cui è sottoposto alla più brutale e feroce campagna di genocidio e pulizia etnica, superando in ferocia e sangue i fascistie i nazisti, per mano di un gruppo di assassini che si autodefiniscono esercito per un’entità sostitutiva invasiva, sotto la guida, la partnership, il sostegno, la copertura e la complicità dell’amministrazione americana e delle potenze imperiali coloniali occidentali, i nemici dell’umanità. Credono che, con i loro crimini e la loro brutalità, possono spezzare la volontà del nostro popolo e imporgli la resa e la sconfitta. In un tentativo frenetico non solo di uccidere esseri umani, distruggere pietre e sradicare alberi, ma anche di cancellare l’identità, la storia e la civiltà del nostro popolo, e di rendere impossibile al nostro popolo rimanere nella propria terra.
In un momento in cui i massacri e i crimini commessi dall’alleanza sionista-imperialista continuano e si intensificano, il nostro popolo risoluto, credendo nella giustizia della propria causa, in tutte le sue città, villaggi e paesi, in tutta la terra della Palestina storica, e in tutti i luoghi della loro presenza, in particolare il nostro popolo risoluto nella Striscia di Gaza, scrivono ogni giorno una nuova pagina di eroismo e miracolo, di cui la storia raramente ha assistito. Nonostante le ferite e il dolore, nonostante il sangue e le parti del corpo, e il torrente di sangue che scorre, e la pulizia etnica nelle sue forme più brutte, il nostro popolo emerge sempre da sotto le macerie e i detriti, portando con sé le proprie ferite e marciando verso la vittoria e la libertà, sollevando la bandiera della resistenza, con maggiore determinazione e fiducia nella giustizia della loro causa e nell’inevitabilità della vittoria, le loro armi sono la pazienza, la fermezza e la resistenza, e il sostegno di tutte le persone libere e onorevoli nella nostra nazione e nel mondo. Mentre ci inchiniamo con riverenza e stupore davanti ai sacrifici, alla fermezza e alla determinazione del nostro popolo, dobbiamo sottolineare l’importanza di rafforzare e fortificare il fronte interno, e l’unità di posizione e di performance, attraverso vari livelli politici, sul campo e sociali, e privare il nemico della capacità di ottenere attraverso l’inganno e le manovre politiche ciò che non è riuscito a ottenere sui campi di battaglia. Chiediamo inoltre di rafforzare la solidarietà sociale e il sostegno tra le varie componenti politiche e sociali del nostro popolo, per superare questa prova con maggiore forza e resilienza di fronte alle cospirazioni e contrastarle.
Alla luce dell’intensificarsi del confronto tra le forze dell’aggressione, dell’ingiustizia e degli approfittatori della guerra, e le forze della pace, della giustizia, della libertà e dell’umanità nel mondo, nonostante tutte le capacità finanziarie, militari e l’egemonia economica che il possiedono le forze di aggressione, le forze della libertà e della giustizia diventano più consapevoli e discernenti nel difendere i propri interessi contro i piani imperialisti che mirano ad eliminare tutti i nobili valori umani ed etici. In questo contesto, estendiamo le nostre più alte espressioni di ringraziamento e apprezzamento a tutte le persone libere e onorevoli del mondo, che oggi sono al fianco del nostro popolo e della sua giusta causa, di fronte ai crimini imperialisti-sionisti.
Inviamo un saluto di rispetto e orgoglio agli studenti universitari di tutto il mondo, in particolare agli studenti delle università americane, che protestano contro i crimini dell’occupazione e il sostegno dell’amministrazione americana ad essa, e che chiedono la fine dell’occupazione l’aggressione contro il popolo palestinese. Salutiamo anche tutte le organizzazioni sindacali e femminili che sono solidali con il nostro popolo e la sua causa, e tutti gli uomini liberi e onorevoli che riempiono le piazze e i campi delle capitali e delle città del mondo a sostegno del nostro popolo e della loro giusta causa. .
Gloria ed eternità ai martiri, libertà ai prigionieri e guarigione ai feriti. Un saluto al nostro popolo risoluto in tutta la terra della Palestina storica e in tutti i luoghi in cui è presente. Un saluto di amore e lealtà ai nostri coraggiosi lavoratori mentre, insieme a tutte le componenti del nostro popolo – politiche e sociali – conducono la battaglia per la liberazione nazionale, economica e sociale. Un saluto alla classe operaia globale di fronte all’ingiustizia, all’aggressione e all’assalto dell’imperialismo globale. Un saluto a tutte le persone onorevoli e libere del mondo che si oppongono all’ingiustizia e all’aggressione.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Dipartimento centrale dei media 1 maggio 2024
Il 25 aprile è una giornata a cui tutte e tutti noi assegniamo particolare importanza. Una giornata, inutile dirlo, in cui ricordiamo uno dei passaggi più importanti della nostra storia. Una giornata in cui ribadiamo con forza che i valori di chi ha liberato l’Italia sono i valori alla base della nostra Costituzione. Valori che hanno bisogno di una continua, costante, riattualizzazione.
Quest’anno, il 25 aprile si tinge dei colori della pace, ricordando ovunque che l’Italia ripudia la guerra e nessuna iniziativa e posizione politica che si discosti da questo assunto è accettabile, alla luce della nostra storia e della nostra Costituzione.
Sono molte le iniziative organizzate in provincia di Firenze in occasione di questo 25 aprile e noi, compagne e compagni di Rifondazione Comunista – SE Firenze, vi parteciperemo su tutto il territorio. Qui di seguito un elenco (in aggiornamento):
Firenze: 25 Aprile in Piazza Santo Spirito
Anche quest’anno Rifondazione Comunista parteciperà alla giornata organizzata da Firenze Antifascista in Piazza Santo Spirito. Dalle ore 14:30 saremo presenti, assieme a molti altre organizzazioni della sinistra fiorentina, per la storica iniziativa organizzata a Firenze in occasione della Liberazione per una giornata con banchini informativi, interventi, musica e tanto antifascismo!
Il Circolo di Rifredi parteciperà alla deposizione di una corona d’alloro all’S.M.S di Rifredi (ore 10:30) e al cippo situato in Piazza Dalmazia. Il pomeriggio le compagne e i compagni prenderanno parte, assieme alla Sezione ANPI di Rifredi, alla camminata organizzata da Quartiere 5.
La mattina del 25 aprile vedrà le compagne e i compagni del circolo di Firenze Sud partecipare alla cerimonia per la Liberazione organizzata dal Quartiere 3. L’appuntamento è alle ore 8:15 in piazza Elia della Costa.
La sezione ANPI di Bagno a Ripoli, in occasione di questo 25 aprile, organizza due interessanti iniziative sul territorio, a cui si uniranno le compagne e i compagni del nostro circolo. Domenica 24 aprile si terrà una Camminata della memoria fino a Pian d’Albero, nei luoghi che videro in azione la Brigata Sinigaglia (qui il volantino). Lunedì 25 aprile l’appuntamento è invece alle 17:00 al Circolo dell’Antella per la proiezione di un documentario su Sant’Anna di Stazzema e la lettura di testi a cura di Daniele Torrini (qui il volantino).
Barberino di Mugello
Il Circolo Mugello Ovest prenderà parte alle iniziative organizzate dalla sezione ANPI di Barberino di Mugello. Oltre alle attività previste per la giornata del 25 aprile, sono previste iniziative anche nei giorni a cavallo della Liberazione.
Le compagne e i compagni del circolo di Borgo San Lorenzo parteciperanno alle iniziative organizzate dalla sezione ANPI locale. Dopo le iniziative istituzionali e il corteo, si terrà un pranzo resistente presso Proforma (via Sacco e Vanzetti, Borgo San Lorenzo).
Il Circolo di Campi Bisenzio il giorno del 25 parteciperà, la mattina presto, alle iniziative istituzionali organizzate assieme alla sezione ANPI di Campi Bisenzio. In seguito, come tutti gli anni, le compagne e i compagni si ritroveranno per salire assieme a Valibona, fino al Memoriale. Appuntamento alle ore 10:00 al tiro al piattello alle Croci (via Montemaggiore). Sarà organizzato il pranzo all’aperto, a cura del Circolo Arci di Carraia e dalla Misericordia di Calenzano. Alle 14.30 partirà una camminata con visita guidata alle forme di carsismo superficiale della Calvana e alle alle15:00 si terrà il reading teatrale “Un giorno di Fuoco – le parole di Beppe Fenoglio incontrano la musica del Consorzio Suonatori Indipendenti”, grazie alle letture di Lorenzo Degl’Innocenti e alla musica degli Infedeli alla Linea. Dalle ore 16:00 “Merenda della Liberazione” presso Circolo ARCI Le Croci.
Anche a Sesto Fiorentino le compagne e i compagni parteciperanno, assieme alla sezione ANPI locale, alle celebrazioni ufficiali organizzate in occasione della Festa della Liberazione.
Le compagne e i compagni del circolo Empolese Valdelsa il 25 aprile parteciperanno la mattina alle iniziative istituzionali promosse dal Comune di Empoli, con il corteo cittadino (qui il volantino). A pranzo, aderiscono all’iniziativa dell’ANPI della zona che promuove tre pranzi resistenti in tre diversi circoli ARCI. Il nostro circolo sarà presente, anche come supporto, al pranzo organizzato al Circolo ARCI di Santa Maria: appuntamento alle ore 13:00 in via Livornese 18 a Empoli (qui maggiori informazioni). Il pomeriggio saremo invece presenti a Serravalle Resistente, per la consueta merenda partigiana: dalle 12:00 presso il Parco di Serravalle banchini informativi, musica e antifascismo.
Chianti
La sezione ANPI di Mercatale – Val di Pesa, in occasione della giornata del 25 aprile, organizza una Camminata della Memoria per partecipare alle celebrazioni nel capoluogo e presso i ceppi e le tombe dei caduti. Le compagne e i compagni del circolo di Rifondazione del Chianti prenderanno parte alla giornata.
Circolo di Rifondazione Comunista di Firenze Sud – Galluzzo
Quest’anno l’11 agosto a Firenze si caratterizza assai giustamente nel sostegno agli operai GKN e, ovviamente, a tutti gli operai sottoposti ad attacco in numerose altre realtà, sebbene meno eclatanti dal punto di vista numerico.
Oggi più che mai quindi ricordare la liberazione dal fascismo significa anche lottare per la liberazione dal capitalismo che, è bene ricordarlo, si era annesso da subito il fascismo per utilizzarlo come braccio armato per reprimere un movimento operaio che stava assumendo dimensioni e forza eccezionali.
Vorrei quindi ricordare il periodo della resistenza a Firenze dal punto di vista delle fabbriche; sebbene posta al di fuori dell’allora “triangolo industriale”, Firenze era sede di almeno due delle fabbriche più importanti e all’avanguardia del paese, il Pignone e le Officine Galileo (per non parlare di una importante sede della FIAT). Ciò dava al movimento operario fiorentino una forza numerica e qualitativa ben superiore alla dimensione della città.
A partire dal 25 settembre 1943, anche Firenze non fu risparmiata dai bombardamenti. Essi miravano a colpire, in particolare, strade e le linee ferroviarie. I primi avevano interessato la zona di Campo di Marte per poi estendersi, nei mesi successivi, anche ad altre aree. Sabato 11 marzo 1944 era stata la volta di Careggi, del polo industriale di Rifredi e della zona di San Jacopino .
I bombardamenti quindi non avevano risparmiato neppure le fabbriche. Proprio in zona Rifredi erano situate alcune delle più importanti industrie cittadine: la Galileo, attiva nella produzione di materiali ottici, di puntamento e di apparecchiature elettriche per armamenti, che nel 1943 occupava più di 4.870 operai; la Pignone, da cui uscivano elmetti, macchinari, proiettili per marina e mine, la Superpila e la FIAT, a Novoli, che dava lavoro a 1.250 persone impiegate nella produzione di materiali per l’aviazione.
Fu proprio nei mesi che precedettero la ritirata dei tedeschi che emerse il malcontento degli operai, scandito dalle prime manifestazioni di dissenso. Se l’ubicazione geografica e la struttura sociale di Firenze, con agglomerati industriali più piccoli di quelli del Nord, l’avevano resa poco permeabile agli scioperi che nel marzo 1943 avevano avuto notevole successo a Torino e a Milano, ciò non vuol dire che anche nel capoluogo toscano non ci fossero segni di malcontento. I tedeschi, infatti, avevano continua necessità di produrre ed erano disposti anche a pagare somme molto alte, con grande vantaggio per gli industriali che, se da una parte incassavano di più, dall’altra tenevano comunque i salari degli operai bloccati, riducendone di giorno in giorno il potere di acquisto.
La prima mobilitazione antifascista iniziò a prendere corpo nei principali stabilimenti cittadini con la circolazione di opuscoli, fogli informativi e la raccolta di offerte a favore dei perseguitati politici e delle loro famiglie. Vennero anche messe in opera misure di sabotaggio della produzione, rallentando le fasi della lavorazione o creando pezzi fallati e incompleti.
Proprio durante l’estate 1943, su iniziativa del Partito Comunista, venne costituito a Rifredi, all’interno del locale Sottocomitato di Liberazione, il Comitato Settore industriale. Diretto dal comunista Mario Fabiani, futuro sindaco di Firenze, era formato da rappresentanti delle imprese più importanti. Sotto la spinta di questa forza di opposizione, nell’inverno fra il 1943 e il 1944, si susseguirono dimostrazioni e proteste generate dal peggioramento delle condizioni di vita. Le richieste dei lavoratori erano prevalentemente di tipo economico, ma possedevano anche un chiaro significato politico.
Le prime due fabbriche fiorentine in cui ebbero luogo, a fine di gennaio ‘44, manifestazioni organizzate dal Partito Comunista, furono proprio la Galileo e la Pignone.
Presso la Galileo, il giorno 27, il Comitato di Agitazione, diretto da Fabiani e con la collaborazione di Alfredo Mazzoni e Leo Nigro, capeggiò i lavoratori che, in segno di protesta, rallentarono la produzione e, in certi reparti, la bloccarono. Alla Pignone, sotto la guida del Comitato aziendale composto da Otello Bandini, Alviero Biagiotti, Tiberio Ciampi, Gino Lulli, Galliamo Melani, Nello Secci, Paolo Tincolini, i dipendenti iniziarono la loro mobilitazione per ottenere aumenti salariali e supplementi alla tessera del pane, incontrando un netto rifiuto da parte dei dirigenti sindacali fascisti, che spalleggiavano la proprietà.
Un mese più tardi, il 3 marzo, un grande sciopero bloccò la produzione in tutte le principali fabbriche cittadine. Esso fu preceduto da attentati incendiari a opera dei gappisti compiuti contro la sede dei sindacati fascisti, in seguito ai quali vennero distrutti gli schedari con i nomi dei lavoratori destinati a essere deportati in Germania.
In questa fase di lotta si distinse, in particolare, la Manifattura Tabacchi il primo stabilimento (dal 1940 occupava la nuova sede delle Cascine) che entrò in sciopero e le cui maestranze erano allora per il 90% femminili. Le sigaraie, attivissime nella protesta, si scagliarono contro Raffaele Manganiello, Prefetto della Provincia, giunto in fabbrica per intimare loro che fosse ripreso il lavoro: «abbiamo fame, vogliamo la pace e non vogliamo che i nostri figli siano mandati a morire per Hitler».
I nazifascisti non tardarono a punire gli operai compiendo vasti rastrellamenti con l’intenzione di creare un deterrente verso possibili e ulteriori azioni di lotta. Centinaia di lavoratori furono prelevati, soprattutto nel popolare rione di San Frediano e in modo analogo in diverse zone industriali della provincia, come Prato ed Empoli.
L’8 marzo 1944 partì da Firenze un trasporto di deportati politici con destinazione Mauthausen: il “carico” era composto da 597 uomini, 338 dei quali arrestati in Toscana. Tra questi anche Thos Bonardi, Ugo Bracci, Dino Mangini, Narciso Niccolai, tecnici della Pignone arrestati per aver partecipato allo sciopero dei primi di marzo. Nessuno di loro farà più ritorno.
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