No Draghi Day – Presidio regionale a Firenze

Come federazione di Firenze del Partito della Rifondazione Comunista – SE aderiamo convintamente alla mobilitazione lanciata dai sindacati di base contro le misure economiche e sociali del governo Draghi. Sabato 4 dicembre in tutta Italia scenderemo in piazza per rivendicando il diritto al lavoro, alla casa, alla salute e all’uguaglianza che la Costituzione ci garantisce.

Il 4 dicembre 2021 a Firenze l’appuntamento è alle ore 15:00 in Piazza Stazione per il presidio regionale.
Riportiamo di seguito la piattaforma dei promotori toscani


Giornata nazionale di mobilitazione promossa dal sindacalismo di base contro le misure economiche e sociali del governo Draghi.
Abbiamo scioperato e manifestato insieme l’11 ottobre in nome dell’equità sociale, del diritto alla casa e al reddito, alla salute e allo studio, per la redistribuzione della ricchezza, per la pace e per l’uguaglianza; ma il governo draghi continua con la sua politica reazionaria al servizio dei grandi capitali e degli speculatori, cancellando diritti e seminando miseria per le classi popolari. Si autoproclamano governo dei migliori, ma sono solo i migliori amici di padroni e sfruttatori!!

Carovita e inflazione: i prezzi dei beni di prima necessità sono schizzati alle stelle, mentre non si vede l’ombra di adeguamenti salariali, anche per la cancellazione della “scala mobile”, con l’assenso di CGIL, CISL e UIL.

Licenziamenti, cancellazione di diritti e tutele: Con lo sblocco dei licenziamenti voluto dal Governo Draghi si sta consumando la peggiore mattanza di posti di lavoro della storia italiana. Tale situazione è aggravata dall’abolizione dell’articolo 18, dal dilagare del sistema degli appalti e della precarietà, dalle privatizzazioni e dalle delocalizzazioni. Misure di macelleria sociale di cui i grandi sindacati confederali, con il loro silenzio, si sono resi complici; come dimostra la continua firma di Ccnl al ribasso per tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori. Intanto dilaga la disoccupazione soprattutto tra i giovani, costretti a essere sfruttati e umiliati nei lavori occasionali e precari.

Lavoro, reddito e ricchezza: Rivendichiamo il diritto a “Lavorare meno per lavorare tutti” ossia a redistribuire la quantità di lavoro nel paese. Parimenti sono necessarie misure strutturali di diritto al reddito, più efficaci del reddito di cittadinanza o di emergenza che invece il Governo si appresta a limitare e cancellare. Ciò che serve è una vera Redistribuzione della ricchezza, anche attraverso una legge patrimoniale che il Governo invece rifiuta per difendere i ricchi e potenti.

Morti sul lavoro: Continua la strage giornaliera di lavoratrici e lavoratori, spesso dovuta a carenza di sicurezza sui posti di lavoro e a ritmi produttivi disumani, ma nessuna seria misura come l’aumento sostanziale dei controlli o l’appesantimento delle pene, è stata intrapresa dal Governo, che invece favorisce deregulation e precarietà.

Pensioni: La volontà del Governo di ritornare alla vergognosa legge Fornero, cancella per molte persone il diritto alla pensione, stabilendo l’età pensionabile oltre la media di aspettativa di vita di molte categorie lavorative, una violenza indicibile e un furto vigliacco dei contributi pensionistici versati da lavoratrici e lavoratori.

Salute: La pandemia da Covid ha dimostrato la fragilità di un sistema sanitario distrutto da decine di anni di tagli a servizi e personale, subappalti e privatizzazioni. Eppure solo le briciole dei nuovi fondi europei arriveranno alla Sanità; invece continua lo scippo di servizi sanitari e fondi da parte del sistema sanitario privato, vera piaga divenuta manifesta durate la pandemia ma che il Governo difende e sostiene.

Repressione e sciopero: il Governo Draghi rifiuta concessioni alle proteste anche se di massa, mentre favorisce la repressione dura del dissenso nelle piazze e sui posti di lavoro. Peraltro Lo sciopero come unica arma a disposizione dei lavoratori contro arroganza dei padroni, è stata in Italia sempre più ridotta e nei settori essenziali quasi cancellata. Nonostante questo il sindacalismo di base, al contrario dei sindacati Confederali, ha organizzato negli ultimi anni molti scioperi generali, di cui l’ultimo del’11 Ottobre finalmente unitario di tutto il sindacalismo di base, con una grande manifestazione anche a Firenze. Oggi però lo sciopero non basta più, perché una ampia fetta di popolazione, come i precari, le partire Iva, i disoccupati, non possono esercitare questo diritto e pertanto dobbiamo trovare forme nuove e inclusive di mobilitazione e lotta.

Guerra: Il Governo italiano tramite la sua partecipazione alla Nato, continua a sostenere iniziative di guerra e morte e oppressione dei popoli; con un ingente spreco di risorse pubbliche e cessione di sovranità territoriale, vista la presenza di numerose basi Nato nel paese, dove sono stazionati persino ordigni nucleari.

Femminicidi: La aberrante strage di donne nel nostro paese è il sintomo di un patriarcato dispotico, tipico della cultura possessiva e individualista di cui il capitalismo borghese è intriso e che avvelena le fondamenta sociali e esistenziali del vivere comune, abbrutendo le relazioni e cancellando la ragione in favore della barbarie e della violenza.

Scuola: Il sistema scolastico italiano non è più scuola ma indottrinamento; non soltanto i programmi scolastici sono strumentali e inadeguati (in particolare quelli di storia) ma i sistemi di valutazione come le invalsi E le forme di asservimento al sistema lavorativo come la formazione scuola lavoro, servono a costruire nuovi schiavi per il sistema economico capitalista. Parallelamente i finanziamenti alla scuola pubblica sono del tutto insufficienti mentre continuano le distrazioni di fondi verso le scuole private. Peraltro i costi per le famiglie persino per la scuola dell’obbligo sono proibitivi, per divenire insostenibili a livello universitario, con il risultato calcolato di una selezione di classe della futura generazione dirigente del paese.

Casa: Con l’impoverimento diffuso nel paese, diventa sempre più difficile per le classi popolari accedere a una abitazione. Gli affitti soprattutto nelle grandi città sono troppo cari e i mutui non vengono concessi ai precari, tanto meno ai disoccupati. Il risultato è una spaventosa ondata di sfratti, spesso per morosità incolpevole, con intere famiglie buttate in mezzo alla strada senza nessun sostegno sociale, una vergogna che con il Governo Draghi è aumentata anche nei numeri e nella violenza delle esecuzioni di sfratto. Una situazione che potrà solo peggiorare con i nuovi licenziamenti e con l’aumento dei prezzi dei generi di consumo. Eppure la Casa è un diritto primario che dobbiamo rivendicare.

Ambiente: Parallelamente allo sfruttamento delle persone diviene sempre più intenso quello di risorse e territori. Mentre tutti si riempiono la bocca di riconversione green, riprendono forza le grandi speculazioni ambientali sulla testa dei cittadini, trattati come criminali per difendere il proprio territorio. Vediamo infatti riprendere con forza i progetti Tav, quello dell’aeroporto di Firenze, persino il Ponte di Messina, giusto per citare alcuni esempi della idiozia scellerata di cui questo Governo è espressione.

Migranti: Il Governo Draghi in un sibillino gioco a tre carte, da una lato enfatizza i valori cristiani di famiglia e solidarietà, dall’altro sacrifica vite e dignità umana sui confini europei. Il paradigma di uomini, donne e bambini che continuano a morire in mare o nei lager libici e turchi finanziati dall’Europa e parallelamente la selezione di mano d’opera a basso costo, come carne da macello per aguzzini del settore agricolo e industriale del Bel Paese, sono il simbolo di un capitalismo vigliacco e spietato di cui questo Governo è alfiere. A corollario di una verità già scritta, assistiamo in questi giorni alla mattanza di vite umane al confine Polacco, dove l’Europa, con il pieno assenso del Governo Italiano, in nome di una bieca e strumentale difesa del suolo continentale, sceglie di sacrificare migliaia di vite, mozzate dal freddo e dalla fame.

Green pass: Lottiamo contro il green pass usato come mezzo discriminatorio e strumentale alla produzione e contro i provvedimenti di sospensione dal lavoro. Il Governo scarica su lavoratrici e lavoratori le responsabilità della crisi sanitaria, causata in buona parte dal malfunzionamento della sanità pubblica e da tagli e privatizzazioni.

Contro tutto questo il 4 dicembre scendiamo in piazza: per dire NO al governo Draghi!

Promuovono:
CUB Firenze, USB Firenze, Confederazione COBAS Firenze, UNICOBAS Toscana, COBAS Sanità Università e Ricerca