No all’autonomia differenziata! Presidio a Firenze contro la presenza di Gelmini
Autonomia differenziata significa barbarie. Gelmini non sei gradita. La Regione Toscana si smarchi dall’ennesimo attacco ai diritti di tutte e tutti
Autonomia differenziata. La ministra Gelmini accelera e sarà ospite martedì prossimo, 7 giugno, ad un convegno organizzato presso la sede della presidenza della Regione Toscana a parlarne con il presidente Giani e l’ex Presidente Vannino Chiti.
Un appuntamento non casuale, poiché è stato presentato dal Governo un nuovo disegno di legge devastante per l’unità del paese e l’uguaglianza dei cittadini, teso a far approvare l’autonomia differenziata entro luglio, con l’aggravante di una procedura che impedirà al Parlamento di presentare una qualsiasi modifica e sostanzialmente bypassando anche il nodo dei Livelli essenziali delle prestazioni. Un gioco di sponda con la stessa Regione Toscana, che con Giani nei giorni scorsi si è detta pronta a sostenere anche qui l’autonomia differenziata.
Lo stato di emergenza permanente sta quindi facendo un’altra vittima, cioè l’uguaglianza sostanziale delle cittadine e dei cittadini ovunque risiedano, su temi non astratti ma molto concreti, cioè la creazione di categorie di cittadine e cittadini di serie A o B a seconda della regione di appartenenza per quanto riguarda sanità, scuola, beni culturali, trasporti ecc.
Il Governo accelera su questo percorso e la Regione Toscana si accoda, nonostante la pandemia abbia reso evidente le deficienze della regionalizzazione dei sistemi sanitari. E adesso con il conflitto in Ucraina, che sta accentuando una situazione già esplosiva di crisi economica e le disuguaglianze sociali e territoriali, impoverendo fasce sempre più ampie di popolazione, le regioni più forti fra cui la nostra chiedono di gestire in maniera egoistica le risorse finanziarie pubbliche, che appartengono invece a tutti i cittadini.
Quindi regioni più ricche puntano a portare a casa più risorse possibile, senza dimenticare che PNRR per come concepito e attuato, e DDL concorrenza con la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali, ma anche la distruzione dei contratti nazionali di lavoro che l’autonomia di fatto prevede e quindi dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, vedranno i ceti più abbienti sottrarre a tutti gli altri anche all’interno delle comunità locali e regionali.
Dobbiamo impedirlo, dobbiamo ribadire l’uguaglianza sostanziale di tutte e tutti e imporre un’agenda diversa, tesa alla pace, alla riduzione delle disuguaglianze sociali e territoriali. Per questo saremo martedì prossimo 7 giugno alle ore 16:30, sotto la sede della Presidenza della Regione Toscana in Piazza Duomo per dire il nostro NO all’autonomia differenziata, alla sua approvazione a democratica, alla partecipazione della “civile” Toscana a questo scempio del nostro futuro e della Carta costituzionale. L’autonomia differenziata va ritirata non allargata e accelerata, per questo sosteniamo anche le proposte di legge presentate in Parlamento per la modifica di quegli articoli del titolo V della Costituzione che rendono possibile questa deriva, recentemente presentati e chiediamo vengano al più presto discussi.