L’esponente di Rifondazione Comunista e ex Ministro, durante la sua partecipazione alla rubrica quotidiana “Buongiorno Italia” di Casa Radio, ha espresso una forte opposizione al disegno di legge sulla riforma dell’autonomia differenziata, approvato recentemente dalla Camera dei Deputati. Nel recente dibattito politico italiano, la riforma sull’autonomia differenziata ha suscitato forti reazioni. Paolo Ferrero, figura di spicco di Rifondazione Comunista e già ministro, non ha esitato a esprimere il suo deciso dissenso in merito alla legge approvata dopo un’intensa maratona notturna alla Camera dei Deputati.
La sessione ha visto 172 voti favorevoli e 99 contrari, dimostrando una divisione netta tra le varie forze politiche presenti in Parlamento.
Il testo della riforma, fortemente voluto dalla Lega e dal Ministro Roberto Calderoli, segue una precedente approvazione al Senato. Questa riforma permetterà alle Regioni italiane di amministrare in modo indipendente diverse materie che finora erano sotto il controllo dello Stato, modificando significativamente il panorama della governance locale. Tuttavia, secondo Ferrero, queste modifiche rappresentano un pericoloso stravolgimento dell’ordine costituzionale italiano.
Durante la sua apparizione a “Buongiorno Italia”, programma curato da Giovanni Lacagnina, Ferrero ha chiarito i suoi punti di vista. “Quello che sta facendo il Governo Meloni è un vero golpe bianco,” ha affermato, aggiungendo che “l’approvazione del premierato insieme all’autonomia differenziata sono un grave insulto alla Costituzione italiana”. Le sue parole riflettono una preoccupazione profonda per un’eventuale centralizzazione del potere nelle mani del Primo Ministro e una disomogenea distribuzione delle competenze, che potrebbe portare a uno squilibrio tra le regioni.
Critici come Ferrero temono che l’autonomia differenziata possa tradursi in una maggiore autonomia fiscale e amministrativa per regioni già più ricche e sviluppate, aggravando le disparità esistenti tra nord e sud dell’Italia. Questa prospettiva solleva interrogativi sull’equità e sulla coesione nazionale, temi centrali nella storia repubblicana italiana.
Il dibattito si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche e sociali, in cui il Governo Meloni cerca di implementare una serie di riforme che, secondo i suoi sostenitori, potrebbero portare a un’amministrazione più efficiente e più vicina ai cittadini. Tuttavia, l’opposizione critica queste riforme come tentativi di consolidare il potere politico a discapito della democraticità e dell’unità del paese.
La riforma dell’autonomia differenziata non è solo una questione di gestione amministrativa, ma tocca corde profonde legate all’identità e alla solidarietà nazionale. Con il trasferimento di più poteri alle regioni, i detrattori della legge temono che le politiche regionali possano divergere significativamente, creando sistemi di welfare, istruzione e sanità marcatamente differenti, in base alla geografia.
La discussione si estende anche alla prospettiva internazionale, dove cambiamenti di questo calibro potrebbero influenzare l’immagine e le dinamiche interne dell’Italia. È fondamentale, quindi, che il dibattito su tali riforme sia ampio e includa tutte le voci interessate, per evitare decisioni che possano compromettere il tessuto sociale e politico della nazione.
In conclusione, la posizione espressa da Paolo Ferrero evidenzia la profonda divisione tra i sostenitori della riforma, che vedono nell’autonomia differenziata un passo verso un federalismo più marcato e moderno, e coloro che vi vedono un pericolo per l’unità e l’equità del paese. Come questa battaglia politica si svilupperà nei prossimi mesi sarà cruciale per il futuro dell’Italia, sia a livello nazionale che regionale.
Dopo tanta retorica sulla patria e il tricolore il governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera alla frantumazione leghista dell’unità nazionale. Traditori della patria spaccano l’Italia e stracciano la Costituzione.
Un giorno e una notte per stravolgere l’assetto del Paese: ieri il Senato ha licenziato in prima lettura la legge sul premierato, stanotte la Camera ha votato il DdL Calderoli sull’autonomia differenziata.
Due misfatti in poche ore: la torsione autoritaria e lo spacchettamento della Repubblica. La democrazia parlamentare e l’uguaglianza dei diritti trattati come oggetti di scambio da un governo che tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato. Hanno portato a compimento il regionalismo predatorio, insensibili ai moniti di Banca d’Italia, della CEI, dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, in spregio delle opposizioni dentro e fuori il Parlamento, di un vasto movimento sociale che in questi anni ha tenuto alta la mobilitazione.
Ora chi ha indegnamente sventolato in Aula i vessilli secessionisti si prepara a passare all’incasso.
Non sarà così facile: ci opporremo con i ricorsi alla Corte Costituzionale, il blocco delle intese, i referendum per impedire di realizzare questo scempio.
Ora le opposizioni parlamentari, in primis il PD, sono tenute a comportamenti coerenti con quanto affermato ieri in piazza a partire dal ritiro delle intese firmate a suo tempo da Bonaccini per la Regione Emilia Romagna e dalla presentazione dei ricorsi da parte dei presidenti delle regioni. Ricordiamo che l’autonomia differenziata è stata resa possibile dalla modifica della Costituzione nel 2001 da parte del centrosinistra a cui solo noi ci opponemmo.
Ancora una volta la destra avanza sull’autostrada aperta dal centrosinistra.
Rifondazione Comunista lavora da anni con i comitati per la crescita di un largo movimento unitario e per questo ieri eravamo in piazza a Roma. Unità per salvare la Costituzione e scongiurare la disgregazione del nostro paese.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro autonomia differenziata del Partito della Rifondazione Comunista
(Dmitrij Palagi, candidato sindaco per Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale) 9.868 voti, pari al 5,45%. Abbiamo passato tutta la campagna elettorale evitando polemiche, concentrandoci sulle proposte per cambiare davvero Firenze. Rispettiamo le decisioni di chi ha scelto di provarci entrando in coalizione con il Partito Democratico, o altre forze che a quel mondo hanno sin qui fatto riferimento. Noi continuiamo a ritenere che serva altro perché le comunità di persone abbiano davvero la possibilità di essere rappresentate per quello che sono senza essere costrette all’astensione o rimanere schiacciate nella logica del meno peggio tra centro sinistra e destre. La sinistra a Firenze c’è. Per i prossimi cinque anni iniziamo a organizzarci già questo venerdì 14 giugno 2024, alle 21:00, presso il Teatro L’Affratellamento (via Giampaolo Orsini 73, Firenze). Un ringraziamento in particolare va alle candidate e ai candidati, ai partiti, a quel corpo militante che non si è risparmiato. Così come a tutto il personale del Comune di Firenze e del Ministero che ha seguito gli spogli. Abbiamo più volte ribadito che la nostra campagna elettorale era per un noi grande. Un noi che rappresenteremo sempre e insieme. Adesso c’è tantissimo da fare e consolideremo le nostre comunità, in modo aperto e costruttivo.
GLI ATTI RELATIVI ALLE SEZIONI 8 E 10 DEL COMUNE DI SIGNA (FI) SONO STATI INVIATI ALL’UFFICIO ELETTORALE CENTRALE PER IL COMPLETAMENTO DELLE OPERAZIONI
Dopo queste bellissime (e movimentate) settimane, che ci hanno visto attraversare le piazze e le città insieme, ci ritroveremo per la chiusura della campagna elettorale delle liste _Sinistra Progetto Comune_ e _Firenze Ambientalista e Solidale_ a sostegno di Dmitrij Palagi sindaco.
L’appuntamento è per venerdì 7 giugno a partire dalle 18:00 presso di Giardini di San Jacopino (via Maragliano 19).
Vi aspettiamo per una serata all’insegna della musica e della socialità, con dj set e aperitivo popolare, per condividere idee e visioni.
🔥 Una festa di piazza (anzi, di giardino!) per le persone, con le persone…Per Palagi sindaco!
Sulle condanne per le manifestazioni contro le trivelle all’aeroporto: solidarietà a Targetti e agli attivisti condannati
Esprimiamo la nostra solidarietà a Sandro Targetti e agli altri quattro attivisti del movimento contro l’aeroporto che sono stati condannati per aver preso parte alla mobilitazione contro la costruzione delle nuova pista di Peretola.
Sandro Targetti, storico militante del nostro partito, ex consigliere provinciale di Firenze, da sempre si è impegnato, assieme al Partito della Rifondazione Comunista, nella mobilitazione contro l’allargamento e il potenziamento dell’aeroporto. Il processo di primo grado, inerente alle manifestazioni per il blocco delle trivelle del 2017, ha visto gli imputati assolti dai capi di imputazione più pesanti e ha visto riconosciuto il valore morale e sociale delle loro azioni: anche il Pubblico Ministero ha riconosciuto che i manifestanti agivano in difesa dell’ambiente.
L’impegno nel movimento nasce dalla convinzione che il continuare con l’implementazione dello scalo di Peretola non solo porti ingenti danni al territorio e alla popolazione direttamente interessata, ma contribuisca ad un modello di sviluppo che non è più sostenibile per la città.
La difesa del Parco della Piana, le considerazione sull’impatto ambientale dell’infrastruttura, i dubbi sulla realizzabilità della nuova pista, le condizioni di vita delle sorvolate e dei sorvolati, l’idea di invertire la rotta e riuscire a strappare Firenze dalla morsa dell’overtourism: sono molte le ragioni che oramai da anni ci hanno portato a questa posizione di contrarietà.
Ragioni che ci hanno portato a fare del No all’ampliamento dell’aeroporto e alla nuova pista (e del ridimensionamento di Peretola) uno dei punti fermi del nostro programma in vista delle prossime elezioni amministrative di Firenze. La candidatura di Sandro Targetti nella lista Firenze Ambientalista e Solidale dimostra l’impegno della coalizione a sostegno delle ragioni del Movimento contro il nuovo aeroporto.
Segreteria Provinciale di Firenze di Rifondazione Comunista – SE Circolo della Piana di Rifondazione Comunista – SE
Mercoledì 5 giugno alle 21:00 appuntamento alla Casa del Popolo del Galluzzo (via San F. d’Assisi 1) per confrontarci insieme sulla nostra idea di città. Una città in cui il pubblico riesce a fornire sevizi di prossimità, in cui l’amministrazione riesce a farsi carico dei problemi delle persone e in cui i quartieri tornino ad assumere un ruolo centrale di programmazione. In tutto questo, le trasformazioni che stiamo vivendo sulla scia della transizione digitale pongono una serie di questioni importanti sull’accessibilità dei servizi della pubblica amministrazione. Di questo (e molto altro!) parleremo conLorenzo Fantoni e Giovanna Sesti (candidati in consiglio comunale per Sinistra Progetto Comune), Luigi Casamento (consigliere comunale del Quartiere 3) e Paolo Ferrero (direttore della rivista Su La Testa). Interverrà il candidato sindaco Dmitrij Palagi.
Alle 19:30 cena di autofinanziamento (contributo consigliato 15 euro). Prenotazioni al 331 5881417
Sono stati mesi intensi ed entusiasmanti. La cosa più straordinaria è stato vedere una comunità formarsi, consolidarsi e allargarsi giorno dopo giorno. Ora è il momento di tirare il fiato e passare una serata di festa, in attesa dell’ultimo sforzo collettivo.
Programma:
🗓 martedì 4 giugno ⏰ ore 20 📍al ristorante Il Rifugio di Monterappoli, via salaiola, 305.
Si paga poco e si mangia bene!! Ma bisogna prenotare – anche WhatsApp 📞 3386282762 (Gianfranco)
E ricordatevi che la politica non è sempre un magna magna 😊.
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