Un nuovo gruppo dirigente per Rifondazione Firenze
“Dopo sei anni si apre una nuova organizzazione interna all’interno di un partito che vive in questo 2021 i 30 anni della sua storia, nel centenario del comunismo italiano e nel ventennale di Genova”
Il 4 e 5 settembre 2021, presso l’Unione Operaia di Colonnata (Comune di Sesto Fiorentino), si è tenuta la due giorni dell’XI congresso provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Firenze: i 15 circoli del territorio hanno visto la partecipazione di 218 compagne e compagni, nei mesi di luglio e agosto, che hanno eletto le 51 persone delegate alla discussione che si è svolta primo fine settimana di settembre.
Per la nostra organizzazione si apre un nuovo ciclo, che vede la fine del mandato svolto per sei anni dal Segretario provinciale uscente, Dmitrij Palagi, eletto due anni fa in Palazzo Vecchio come consigliere comunale della coalizione Sinistra Progetto Comune.
Il nuovo compagno eletto per questo incarico è Lorenzo Palandri, già coordinatore della giovanile del partito e consigliere del Quartiere 2 del Comune di Firenze (sempre per SPC). Lo affiancherà come tesoriere Mario Noferini e la nuova Segreteria, così composta: Valentina Adduci, Lorenzo Ballerini, Enrico Carpini, Manuela Ciriello, Maila Fulignati, Giada Funghi, Diletta Gasparo, Daniele Lorini, Anna Nocentini, Domenico Stumpo.
Il nuovo presidente del Comitato Politico Federale è Roberto Travagli, mentre alla presidenza della Commissione di Garanzia è stata confermata la Paola Serasini.
Questo momento di riorganizzazione del partito è stato segnato da un elemento di forte unità: al documento unitario si è aggiunta l’approvazione di diversi ordini del giorno all’unanimità e l’ampio consenso registrato durante le votazioni dei nuovi organismi.
Il Partito della Rifondazione Comunista concluderà il suo congresso nazionale il 22, 23, 24 ottobre 2021 a Chianciano Terme, approvando anche un nuovo statuto e rilanciando la storia di una realtà che vive i suoi 30 anni di storia guardando al futuro, per dare una prospettiva alle ragioni del comunismo, che portarono alla “scissione di Livorno” del 1921 e alle manifestazioni di Genova del 2001.