Rifondazione Comunista sostiene con forza lo sciopero dei dipendenti pubblici indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl di oggi mercoledì 9 dicembre contro gli attacchi di chi contrappone, falsando i dati, i dipendenti pubblici ai privati, gli stabili ai precari.
Pensiamo che non è mettendo in competizione chi sta un po’ meglio per dare a chi sta peggio che si risolvono i problemi, ma è indispensabile che si creino i presupposti perché tutti i lavoratori abbiano pieni diritti e salari. Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno.
I problemi veri del lavoro nel privato, nel lavoro autonomo e nel precariato, con retribuzioni e diritti inaccettabili di un paese civile, non si risolvono colpendo ancora lavoratrici e lavoratori con stipendi quasi fermi da 13 anni. Il problema è assumere i precari, garantire salari dignitosi a tutti, pubblici e privati, far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza.
La lotta dei dipendenti pubblici è sacrosanta perché sono i meno pagati d’Europa, lavorano con organici ridotti, con mezzi e strutture inadeguate e, nel mezzo dell’epidemia, mancano ancora delle condizioni di sicurezza per svolgere funzioni fondamentali per la tutela dei cittadini.
Questa giornata di lotta esprime un’emergenza che riguarda tutto il paese reso fragile da anni di tagli di tutto il sistema pubblico, dalla sanità alla scuola, dai vigili del fuoco ai Comuni, dalle amministrazioni centrali a quelle periferiche.
Occorre far lavorare in sicurezza e con dignità chi, con il suo lavoro, vuole essere al servizio di cittadini e imprese. Le lavoratrici e lavoratori pubblici hanno fatto funzionare le amministrazioni pubbliche anche quando i governi hanno tagliato risorse e privatizzato i servizi e ora, anche in lavoro agile e spesso con mezzi propri, sono sempre a disposizione, in sanità, nei servizi educativi, nell’assistenza ai cittadini e garantendo loro la sicurezza, insomma si stanno prendendo cura del Paese rischiando in prima persona.
E’ ora di investire la maggior parte delle risorse disponibili per ricostruire un sistema pubblico all’altezza dei bisogni del paese e per invertire la tendenza all’aumento delle disuguaglianze si tassino finalmente le grandi ricchezze a partire da un milione di euro.
Restituire valore ai pubblici dipendenti e incoraggiare in loro un forte senso del ruolo pubblico è fondamentale per il miglioramento della qualità dei servizi e dei diritti dei cittadini.
Per questi motivi siamo a fianco dei lavoratori in questa giornata di sciopero con le nostre proposte:
– consistenti aumenti salariali per tutti i dipendenti pubblici,
– assunzioni di almeno 500 mila lavoratrici e lavoratori;
– stabilizzazione di tutti i precari con contratti a tempo pieno e indeterminato;
– reinternalizzazione di tutti i servizi affidati a privati.
Tutto questo per dare servizi migliori a cittadini e imprese, valorizzando le professionalità del pubblico impiego.
Il governo cambi rotta e ascolti le lavoratrici e i lavoratori!
Roberto Travagli – responsabile lavoro